È “una storia a lieto fine”, come la definisce la sindaca Virginia Raggi su i suoi canali social. Perché gli “zozzoni” che avevano riversato i rifiuti su un prato recintato di Roma, sono stati scoperti e adesso lavorano per riportare decoro al luogo deturpato.
Protagonisti della vicenda romana sono degli svuota-cantine, un parroco che, ignaro dell’abusività del gruppo di lavoro, si rivolge loro per mettere in ordine gli ambienti per ospitare i fedeli, le forze della polizia locale che monitorano la zona e li sorprendono e dietro la sindaca combattiva sulla questione ambientale.
Una discarica a cielo aperto
Nel IX municipio della capitale, su via Laurentina, all’incrocio con via dei Bocabelli, dietro una pompa di benzina, c’è uno spazio verde, che aveva accolto ultimamente, suo malgrado, un ammasso di scarti, molti di grandi dimensioni.
Ironia della sorte, a pochi metri da lì, si trova un centro autorizzato propio per la raccolta di rifiuti.
La prima a indicare la situazione è stata, il mese scorso, Legambiente di Fonte Laurentina. Il presidente del circolo, Massimiliano Coppola, ha segnalato come l’entrata nell’area fosse stata possibile per la presenza di un’apertura nella rete che delimita il perimetro del luogo e fa presente la necessità di ripristinare la recinzione.
Individuati la banda dei colpevoli, ora all’opera
Ad acciuffare gli artefici dell’improvvisata discarica a cielo aperto, sono stati gli agenti del nucleo ambiente e decoro della città.
Un prete, come racconta la sindaca di Roma sulla sua pagina Facebook, doveva svuotare alcuni ambienti della parrocchia. Pertanto si è rivolto agli “svuota-camere”, ignaro che fossero abusivi. Infatti il contenuto delle stanze sgomberate è stato riversato lì dove era vietato.
Così i responsabili hanno provveduto a ripulire l’indecorosa accozzaglia. Per di più le operazioni sono avvenute a loro spese, come ci tiene a far sapere orgogliosamente Raggi.