I camici bianchi non ci stanno. In prima linea per salute della popolazione, richiedono un vaccino idoneo al rischio che corrono, ma anche al ruolo chiave che hanno all’interno della società.
I medici si ribellano alla decisione che venga inoculato loro il siero anti-covid meno efficace sul mercato.
Solo ai liberi professionisti è destinato l’AstraZeneca
Seppur al di sotto dei 55 anni i professionisti di categoria non sembrano intenzionati ad assumere il vaccino AstraZeneca.
A dissentire alla prospettiva ritenuta indegna, è l’Ordine dei medici liberi professionisti di Roma.
Il motivo è l’efficacia del siero anglo-svedese al coronavirus, che è stata valutata intorno al 60% dall’Agenzia Europea per i Medicinali. Così i medici richiedono vaccini ad mRna, più sofisticati e soprattutto efficaci.
L’Italia ne ha due a disposizione: Pfizer con una stima dell’efficacia del 95% e Moderna, anch’esso con una buon risultato ai test, il 94,5%.
L’astensione da un siero a bassa efficacia
Sulla pagina Facebook “Medici ed odontoiatri liberi professionisti per vaccinare Covid-19″, la protesta è movimentata.
Un sondaggio interno mostra come la stragrande maggioranza dei professionisti under 55 non risponderanno alla chiamata al vaccino in caso si tratti di AstraZeneca.
A dissuaderli non solo la bassa efficacia che copre solo una certa fascia d’età, ma anche l’incapacità di reagire a molte varianti adesso in circolazione. Per esempio sulla variante sudafricana il vaccino AstraZeneca più recente avrebbe un’efficacia di un modesto 10%. I sieri con mRna, anche in questo caso, sarebbero più affidabili.
Paolo Mezzana, tra gli esponenti del gruppo social, intervistato dall’agenzia Adnkronos, afferma come il vaccino non vada somministrato ai medici; così si desume dalle indicazioni della circolare redatta dal comitato tecnico scientifico italiano.
Pertanto non dovrebbero sussistere le discriminazioni in essere tra medici che lavorano in ospedali e cliniche pubbliche e coloro che invece svolgono la professione privatamente.