Era passato un anno da quando di Ri Su Ju, consorte del leader nordcoreano, non v’era più traccia. A vociferare sono stati in molti, tra ipotesi di una possibile gravidanza e un periodo di degenza forse dovuto al coronavirus.
Durante una festa nazionale il ritorno della first lady del Nord Corea rompe il ritiro dalla scena pubblica. Ma rimane il mistero della sua temporanea scomparsa.
Al concerto col marito
Ri Su Ju sembrava volatilizzata. Nessuno l’aveva più vista dal 25 gennaio 2020, quando, a Pyongyang, alcune fotografie l’avevano immortalata in compagnia del marito durante uno spettacolo teatrale. Erano i festeggiamenti del capodanno lunare.
Tra le scenografie impeccabili delle forze militari e l’esibizione degli artisti, ricompare, sempre nella capitale e dopo più di un anno, la consorte del leader.
L’occasione del ritorno davanti i riflettori è stata il Giorno della stella cadente, così viene chiamata la solenne celebrazione della nascita del defunto Kim Jong-il, predecessore nonché padre di Kim Jong Un.
Anche stavolta negli scatti diffusi è sorridente e al fianco dello sposo.
Varie voci sui motivi della sparizione si sono susseguite. Le più gettonate sono state che la donna fosse in dolce attesa o che stesse poco bene. Ma le supposizioni furono contradette dall’intelligence: la first lady del Paese era timorosa di contrarre il virus, secondo la versione semi-formale.
Infatti l’ufficialità di un annuncio, per premurare il popolo sulla scomparsa della propria first lady e placare i rumors stranieri, non c’è mai stata.
Tra il riserbo e il mistero
La figura di Ri Su Ju è da sempre avvolta dal mistero.
A partire dall’età, che oscillerebbe introno i 33 anni.
Enigmatico è stato il matrimonio, che sarebbe avvenuto nel 2009. Ma, per ragioni insondabili, i media del Paese si sarebbero riferiti alla donna come moglie del leader solo dopo tre anni.
Addirittura il numero dei figli avuti dall’unione con Kim Jong Un è argomento riservato. Sarebbero tre, ma non v’è stato annuncio formale. La notizia delle nascite è stata diffusa da membri dell’apparato governativo.