Il Perseverance risulta ad oggi la sonda più sofisticata creata dalla Nasa e sarà incaricata di esplorare il cratere Jezero.
Un grande passo per l’esplorazione spaziale quello fatto ieri dalla Nasa. L’agenzia spaziale americana, infatti, ha fatto atterrare la sua sonda più potente, la Perseverance, su Marte dopo mesi di viaggio.
Perseverance tornerà a casa solamente nel 2031
La missione del drone è molto “semplice”, cercare forme di vita passate sul pianeta rosso oltre che raccogliere alcuni campioni del suolo. I campioni raccolti, inoltre, torneranno sulla Terra solamente nel 2031 quando il drone verrà recuperato dalla sua missione.
I soliti riti effettuati dalla Nasa presso il Jet Propulsion Laboratory sono stati però caratterizzati dal rispetto delle norme anti contagio. Nella stazione, infatti, ci sarebbero state meno persone, unico modo per mantenere il distanziamento sociale.
Anche il solito rito della condivisione della nocciolina è stato, a causa di forza maggiore, rimpiazzato da un un’unica arachide simbolica mangiata dal conducente di volo. Passando alla fase più complicata dell’operazione, questa è stata sicuramente la discesa attraverso l’atmosfera.
Secondo i dati della Nasa, infatti, solo il 40% dei tentativi, ad oggi, sono riusciti. Fortunatamente, dopo aver affrontato una temperatura fino a 1.300 gradi protetto da uno scudo termico, il Perseverance della Nasa è riuscito ad arrivare sul pianeta rosso.
Il presidente Biden si è congratulato per la riuscita della missione
Anche Joe Biden, il presidente degli Stati Uniti, ha voluto fare i complimenti alla Nasa per l’operazione definita dall’uomo il “risultato del potere della scienza e dell’ingegnosità americana”.
Un viaggio durato sei mesi quello fatto dalla sonda spaziale che partì con un razzo Atlas dalla base di Cape Canaveral in Florida lo scorso 30 luglio. Su Marte, infine, c’è anche un pezzo di Italia, infatti, il Perseverance monta della strumentazione dell’industria aerospaziale italiana con il supporto dell’Asi.