La direttrice del carcere e il sindaco hanno stipulato un patto, che prevede la pulizia della spiaggia ad opera dei carcerati. Ma è solo l’inizio di un programma ben più ambizioso.
A siglare l’intesa sono stati Nunziante Rosania, direttrice del carcere, Francesco Forgione, il primo cittadino di Favignana nonché presidente della Commissione parlamentare antimafia, e Dino Petralia direttore dell’amministrazione penitenziaria in Italia, appositamente sbarcato sull’isola.
La strada verso la libertà e l’inclusione
Gli ex galeotti, una volta in libertà, si ritrovano a fare i conti con la società, che troppo spesso è reticente ad accoglierli. Respinti, sono indotti a imboccare, un’altra volta, quella strada che gli aveva condotti dietro le sbarre.
Proprio alla problematica del reinserimento è volto l’accordo tra il penitenziario e il comune dell’isola.
Si tratta di un’alleanza a beneficio di tutti. I detenuti potranno ritrovare o costruire il loro posto nella vita sociale attraverso il lavoro. Dal momento che l’attività per loro prevista è quella di ripulire le spiagge di Favignana, va da sé che i cittadini tutti, non solo i Favignanesi, ne godranno.
Il carcere con il suo brand
Ma il programma dei reclusi verso un futuro inclusivo non finisce qui. La sartoria del penitenziario riaprirà i battenti; tra i prodotti utili da realizzare vi saranno le indispensabili mascherine protettive.
Inoltre c’è un progetto ancora da approvare, che vuole restituire l’antica e leggendaria struttura alla collettività. L’idea è di farne un percorso museale nella parte della possente fortezza.
A guidare lo storico carcere e pilotarne la trasformazione una direttrice che vanta un’esperienza di tutto rispetto.
Infatti la psichiatra Nunziante Rosania ha diretto l’Ospedale Psichiatrico di Barcellona, trasformato poi in penitenziario, dove aveva condotto molteplici progetti per il reinserimento degli internati.
La direttrice parla anche di formazione: i detenuti potranno essere preparati per divenire guide del posto, straordinario a livello naturalistico e denso di storia, ma anche apprendere le coltivazioni tipiche dell’isola e la realizzazione dei prodotti ad esse legati.
Tutto è curato nei minimi particolari, anche il marketing. Mascherine e cibi doc avranno un loro apposito brand.