La straziante morte di un bambino in età prescolare ammonisce tutti, dai genitori ai nonni, a chiunque trascorre del tempo con i più piccini.
Un‘operazione di routine diventa la tortura che ha portato alla morte un bambino. Una tragica storia che invita gli adulti a prendere in considerazione i pericoli domestici nascosti.
Il nascondiglio mortale
I bambini, curiosi ma ancora ignari del mondo che li circonda, lo scoprono passo dopo passo, esplorazione dopo esplorazione. Quella del piccolo neozelandese però è stata mortale.
I genitori hanno rivenuto il piccolo, ormai moribondo, all’interno dell’abitacolo della lavatrice, dopo che un lavaggio era stato effettuato.
Sconvolti, lo hanno condotto in ospedale, dove, poco dopo, è spirato.
La vicenda si è dispiegata in un’abitazione della città di Christchurch, sulla costa orientale a sud della Nuova Zelanda. Erano le ore 17 (ora locale) di venerdì scorso.
Gli agenti intervenuti hanno comunicato che stanno indagando sul decesso con il coinvolgimento del medico legale. Precisano che l’accaduto non viene ritenuto sospetto. Sarebbe stata una tragica svista.
Comunicare i pericoli domestici a piccoli e grandi
La Consumer product safety commission fa sapere che nel Paese non è la prima volta di un episodio di tal fatta.
Dal 2014 ad oggi vi sono stati altri tre morti causate dell’interazione dei bambini (al di sotto dei 5 anni) con la lavatrice. Mentre sono stati più di 3.000 gli incidenti riportati dai bambini, secondo il monitoraggio dei pronto soccorso.
Ma la sciagura non ha confini territoriali. Nell’Agosto del 2019 ad Orlando, in Florida, due fratellini stavano giocando, quando uno s’infilò nell’apparecchio elettrico. Lo sportello automatico subito si chiuse.
Così, anche se la lavabiancheria non entrò in funzione, il piccolo è stato ritrovato esanime, asfissiato dall’assenza di ossigeno.
L’anno successivo la stessa fatale dinamica dei fatti vi fu a Sakai, nel sud del Giappone. Tutto si svolse durante il sonnellino del padre. La vittima fu un bimbo di 5 anni.
Oggi Costumers reports, gruppo no profit di consumatori neozelandese, si appella ai genitori e all’importanza di spiegare ai bimbi i rischi che si annidano in casa, in particolare modo negli elettrodomestici. Una segnalazione che le madri e i padri dovrebbero fare, rammenta l’associazione, anche a chi si occupa dei figli durante la loro assenza.
Intanto la comunità ha espresso la vicinanza e il sostegno alla famiglia colpita dal funesto evento.