L’ex imprenditore aveva chiesto i domiciliari per potersi curare dalla tossicodipendenza ma i giudici hanno rigettato l’istanza. I dettagli.
Nel frattempo sono emersi ulteriori elementi utili alle indagini: una nuova accusa di violenza ai danni di una 23enne ed alcuni chat dello stesso Genovese in cui si definiva “un animale”.
La difesa continua a sostenere che in carcere l’uomo potrebbe essere a rischio suicidio.
Il gip boccia istanza dei domiciliari e perizia psichiatrica
Dovrà restare in carcere Alberto Genovese, l’ex mago delle start-up arrestato il 6 novembre scorso con l’accusa di stupro ai danni di una 18enne nella sua residenza milanese.
In seguito a tale denuncia altre ne sono seguite, raccontando di violenze con le stesse modalità: le ragazze, modelle che partecipavano alle esclusive feste tenute da Genovese e dal suo entourage, sarebbero state violentate dopo essere state spinte ad assumere grandi quantitativi di droga.
Le testimonianze in merito, di natura molto discordante, hanno creato un caso che si allarga giorno dopo giorno coinvolgendo persone dell’entourage di Alberto e, dall’altra parte, affermando che le ragazze avrebbero assunto sostanze stupefacenti volontariamente.
Nel frattempo Tommaso Pierna, gip del Tribunale di Milano, ha rigettato il ricorso della difesa di Genovese per i domiciliari. L’uomo aveva fatto richiesta tramite i suoi avvocati per poter recare a curarsi dalla tossicodipendenza in una sede apposita.
Secondo i giudici l’ex imprenditore non vi sarebbero i presupposti per gli “istinti suicidi” di cui danno nota i legali Luigi Isolabella e Davide Ferrari tramite una relazione dell’associazione onlus Smi.
L’equipe psicologica interna del carcere San Vittore dove si trova Alberto invece, dà riscontro di un “umore deflesso” senza particolari criticità, come riporta Affari Italiani. In conseguenza di ciò è stata negata anche la perizia psichiatrica.
Spunta una nuova accusa di stupro ad Ibiza
Nel frattempo sarebbe emersa una nuova accusa di stupro, questa volta ai danni di una 23enne. Il fatto secondo quanto riporta Il Messaggero, sarebbe avvenuto ad Ibiza.
Tale fatto ha comportato un aggiuntivo ordine di custodia cautelare, il secondo, in carcere per Genovese, in seguito alla richiesta delle pm Mannella e Stagnaro.
Solo uno però delle 8 denunce ha portato ad un ordinanza, mentre la richiesta d’arresto per altri 6 episodi è stata rigettata.
Le chat emerse: “A volte mi sento un animale”
Nell’ordinanza cautelare appena ordinata è contenuto uno scambio di messaggi tra Alberto ed un suo amico in cui l’ex imprenditore racconta il suo rapporto con le donne.
“Ogni tanto mi vengono dei momenti di senso di colpa in cui prendo in considerazione di essere meno un animale”.
Nelle chat Genovese afferma di rendersi conto che forse se le donne hanno rapporti con lui potrebbe essere perché sono state manipolate.
“Sono piume al vento..se cerchi di capire cosa vogliono rimani sconvolto. Non hanno una volontà”
Nei prossimi giorni arriverà anche un’altra importante decisione nel caso genovese: si tratta dell’incidente probatorio, richiesta da accogliere o meno, con l’eventuale ascolto delle registrazioni dei filmati ripresi a Terrazza Sentimento.
Secondo la difesa potrebbe emergere un consenso delle vittime, mentre per le pm Rosaria Stagnaro e Maria Letizia Mannella le tracce sono compromesse e male interpretabili. Si attendono aggiornamenti.