Giunto alla sua decima edizione, il censimento biennale che invita gli Italiani a votare i posti più amati si è concluso. A vincere è stata una tratta mozzafiato cuneo-ventimiglia-nizza, che dalle alpi porta fino al mare. Ma tra i primi 10 ci sono altri luoghi emozionati.
Tra i vincitori dell’ultima competizione per tutelare i luoghi del cuore ci sono un museo dei misteri nascosto in una regione altrettanto “misteriosa”, poi un eremo inerpicato sui monti rocciosi di Sulmona, e vastissimi castelli fino a una chiesa rupestre.
Bellezze da salvaguardare
Come di prassi il Fondo Ambiente Italiano (FAI) ha realizzato il suo sondaggio per l’anno 2020-201.
È stata un’edizione da record. I numeri sono altissimi: il coinvolgimento della popolazione ha portato a 2.353.952 voti, i luoghi segnalati sono stati 39.500 distribuiti in 6.504 comuni del Paese.
Lo scopo del “ballottaggio”, quest’anno superato da Intesa San Paolo, è supportare le bellezze nostrane, specie quando non ricevono più la cura di cui necessitano.
Infatti i primi tre vincitori vincono, in ordine di posizionamento, 50.000, 40.000 e 30.000 euro, che potranno utilizzare secondo un progetto concordato di riqualificazione.
Gli altri potranno partecipare ad un bando, sempre indetto dal FAI, per ricevere assistenza nei lavori di recupero.
Il treno delle meraviglie
A salire sul primo gradino del podio è la ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza. La tratta è panoramica e la vista dal finestrino letteralmente mozzafiato.
Qui è bene portare con sé sia indumenti invernali che primaverili, quando è molto caldo anche il costume. Infatti il dislivello del percorso supera i 1.000 metri, dalle vette alpine si giunge alla costa ligure e viceversa.
S’intende allora perché il tragitto sia chiamato anche “Treno delle Meraviglie“: nel saliscendi dalle pendenze rilevanti, si passa in 81 gallerie e su 407 ponti attorniati dalla natura.
È un percorso fatte a tappe. Tra le soste c’è il borgo fiabesco di Vernante. La fiaba è quella di Pinocchio disegnata sui muri del paese, dove trovò rifugio Attilio Mussino, illustratore del celebre racconto.
Sempre in territorio piemontese c’è un altro centro storico immerso in un paesaggio naturalistico sorprendete: Limone, famosa meta delle vacanze invernali è denominato anche “montagna delle due riviere” perché passaggio verso la costa ligure e l’azzurra.
O ancora la minuscola e verdeggiante Bevera, frazione di Ventimiglia.
La costruzione della ferrovia iniziò nel 1883, ma i lavori, rallentati per i rivolgimenti politici (il diniego dei francesi alle tappe nel loro territorio e lo scoppio della prima guerra mondiale) proseguirono nei decenni successivi.
Adesso ci sono solo due corse giornaliere. La struttura richieste un’opera di manutenzione significativa e la cifra di 50.000 euro può essere un inizio per ridare slancio a uno dei viaggi in vagone più belli d’Europea.
Due castelli sul podio
Al secondo posto vince l’antica tenuta di caccia dei Medici a Sammezzano (Firenze). Il posto vasto e amatissimo, era già finito tra i luoghi del cuore nel 2016.
La struttura, un castello-villa, ha visto vari rimaneggiamenti. L’assetto attuale, coloratissimo e orientaleggiante, è frutto di Ferdinando Panciantichi, il marchese politico, botanico e architetto, che ne rivoluzionò la veste a metà dell’Ottocento.
Il secolo scorso ospitò vacanzieri e viaggiatori di classe, diventando un albergo. Poi una ditta privata lo acquistò. Ma la grande e vibrante struttura richiede molti lavori, che ancora non sono stati fatti.
Poi arriva terzo il mastodontico castello di Brescia, che tra mura romane, torrioni viscontei e bastioni realizzati nel periodo della Repubblica di Venezia, racchiude in sé la storia millenaria della città.
Con uno scarto irrisorio arriva al quarto posto una peculiarità della Sicilia. È la via delle chiese collegiate da Modica e Ragusa e tra forme gotiche e barocche. Una struttura reale e spirituale costruita in seguito al Consiglio di Trento, a sostegno dei fedeli.
Proseguendo per ordine, al quinto posto vince l’architettura razionalista della chiesa e l‘ospedale di Ignazio Gardella. Erano gli anni Venti, quando il complesso fu costruito con un fine ben preciso, contrastare il diffondersi della tubercolosi.
Sesta in classifica ritorna la città di Modica, con una delle sue chiese rupestri, quella di San Nicolò, espressione di architettura religiosa del basso Medioevo.
Il settimo posto, è una struttura religiosa, giacché il Ponte della Gravina o Acquedotto (come un acquedotto è a archi) fu realizzato per consentire il passaggio dei fedeli, da un estremo all’altro del fiume Gravina, per raggiungere la chiesa della Madonna della Stella.
Ottava ancora una chiesa, la piccola San Michele Arcangelo a La Spezia. Sviluppatesi su un edificio persistente nel XIV secolo, fu un’epidemia a causarne l’abbandono insieme al borgo di Pegazzano. Il ritorno alla vita avvenne qualche secolo dopo. Così le modifiche si sono susseguite fino alla prima metà del Novecento. Oggi però le mure e le decorazioni di San Michele Arcangelo hanno bisogno di un restauro.
Sulla scia della spiritualità arriva il nono in classifica, l’eremo di Sant’Onofrio al Morrone, a Sulmona. Morrone venne chiamato l’eredità che di quella grotta fece la sua dimora, prima di diventare papa col nome di Celestino Quinto.
Infine, al decimo posto, c’è un luogo in bilico tra fede e credenze popolari, il Museo dei Misteri di Campobasso. Il luogo conserva strumenti oltremodo particolari. Fatti di legno e ferro, i Misteri sono marchingegni su cui venivano (e vengono) sorretti i bambini durante le processioni, dando l’illusione di essere in volo.