Da alcuni ben accolta e da altri odiata, la mascherina è diventata occasione di dispute accese e manesche tra i cittadini.
Nelle ultime 24 ore sono avvenuti due episodi di litigio, che hanno come causa scatenante la protezione a bocca e naso, a salvaguardia della salute di tutti. Uno è avvenuto a sud, a Bovino (Lecce), l’altro a nord, a Voghera (Ferrara). L’età dei protagonisti arriva fino ai 75 anni.
Lite tra anziani
Nel piccolo centro abitato del Veneto una signora 75enne ha incrociato un passante che indossava la mascherina abbassata. Allora l’ha rimproverato chiedendogli di posizionare l’indumento in modo corretto.
I pugni sul volto della donna sono stata l’inaspettata risposta dell’uomo.
L’aggressore, coetaneo della vittima, è stato subito denunciato dalla donna sconvolta per l’accaduto. Poco dopo le forze dell’ordine hanno acciuffato l’uomo. È stato sanzionato per non aver indossato la mascherina e poi accusato di percosse e lesioni.
Rissa al bar
A Bovino (Lecce), invece, il teatro dove si è svolta un’analoga vicenda è stato il bar. I litiganti sono stati il proprietario e cinque clienti. Oltre a ferite e contusioni lo scontro fisico ha mandato in pezzi anche alcune vetrate del bar.
Il movente che avrebbe portato i clienti del bar alla lite sarebbe stato il solito, ossia l’insofferenza ai richiami del barista che chiedeva loro l’utilizzo delle mascherine.
“Un vero e proprio episodio di delinquenza che lascia sconcertati e senza parole un’intera comunità”
Si esprime così Vincenzo Nunno, sindaco del paese, che sui social esprime la propria solidarietà ai titolari del locale.
Un anno fa si vedeva, come risvolto rincuorante del dramma pandemico, la speranza (in alcuni una convinzione) che il covid-19 avrebbe reso tutti migliori.
Ma, dalle maxi risse tra adolescenti (in spaventoso aumento) ai bisticci maneschi tra persone adulte a causa della mascherina, ad emergere è anche la parte meno lodevole degli uomini.