Marzo si apre con il cambio al vertice della gestione dell’emergenza sanitaria. Il nuovo commissario straordinario è Francesco Paolo Figliuolo. Il generale ha già contribuito, in qualità di responsabile della logistica dell’esercito, ad affrontare la campagna vaccinale.
Solo la scorsa settimana avveniva un’altra importante sostituzione a capo del Protezione Civile: al posto di Borrelli è arrivato Fabrizio Curcio. Ieri è stata la volta della rimozione di un uomo, Domenico Arcuri, per un anno in ruolo cruciale nel Paese dissestato dalla pandemia. Ma il cui operato è stato contestato. È il cambio perseguito da Draghi per rinnovare l’impostazione sul fronte della lotta al covid-19.
Non solo il fiasco delle primule
In un anno a capo dell’emergenza più difficile degli ultimi decenni, l’ex commissario straordinario è finito più volte nel ciclone delle critiche, per varie questioni: dalla massiccia fornitura dei banchi a rotelle per la scuola, alle commesse di mascherine, su cui si profila l’ombra di traffici illeciti, ricettazione e riciclaggio (le indagini sono in corso), al flop dell’app Immuni, alle primule (i padiglioni scomponibili e ricomponibili, (secondo il progetto che Stefani Boeri ha donato al Paese) che tacitamente Mario Draghi ritiene inutili.
Le strutture infatti ci sono già e sono quelle che la Protezione Civile, coadiuvata dall’esercito, ha messo su e ha individuato in decenni di lavoro sul territorio, affrontando gli sconvolgimenti naturali e umani che hanno colpito il Paese a causa di terremoti, slavine e alluvioni.
Il ministro del consiglio lo aveva annunciato nei primissimi giorni del suo insediamento e le sue azioni seguono le dichiarazioni d’intenti.
Il cambiamento richiesto all’uomo dell’esercito
Dopo aver condotto missioni in Afganistan e Kosovo, Figliuolo gestisce, dal 2018, la logistica dell’esercito.
Così ha già svolto un lavoro importante in questo primo anno di emergenza pandemica. Si è occupato della realizzazione dei padiglioni e drive in per effettuare i tamponi, fino alla distribuzione in Italia delle commesse di vaccini atterrate all’aeroporto di Pratica di Mare.
Nomito ieri 1 marzo, da oggi passa al comando della missione volta a velocizzare la vaccinazione gli Italiani.
Draghi, prima ancora del cambio ai vertici, aveva già espresso l’esigenza di fare maggiore affidamento su esercito e Protezione Civile (che ha potere decisionale sul primo) e di corroborarne la partecipazione nel piano di risposta all’emergenza vaccinale.
La novità sostanziale è nel proposito di rendere centralizzata la campagna vaccinale.
Una linea d’azione comune e a passo più spedito, invece di regioni che vanno a diverse velocità: alcune lasciate indietro, altre talmente autonome da contrattare il vaccino parallelamente rispetto al governo, a discapito di tutti.
Anche le prenotazioni dei cittadini per il vaccino avverano in modo centralizzato, probabilmente tramite un’unica piattaforma.
I luoghi per la vaccinazione, sono bocciate le primule. Saranno utilizzate caserme e altre strutture già disponibili all’interno della capillare e solida rete della protezione civile.