Nell’abitazione di un paesello il diverbio accesso di due coniugi culmina con il sangue di lui, la telefonata al 118 e una prognosi riservata.
Sono ancora ignoti i motivi dello scoppio della lite infuocata avvenuta due giorni fa. Per la moglie, colpevole dell’aggressione, i carabinieri hanno disposto il fermo.
Diverbio irruento della coppia, come spettatori i figli
In un paesello del Foggiano, Ascoli Satriano, un violento litigio culmina a coltellate la sera del 3 marzo. Tutto si svolge nell’abitazione dove la coppia risiede insieme a loro due figli.
La donna, 42 anni, armata di un coltello, ha pugnalato al petto il marito, un camionista del posto 45enne.
L’acceso diverbio, dal finale truculento, si è svolto al cospetto dei due figli minorenni.
Allertati i soccorsi, l’uomo è stato condotto in ospedale dall’ambulanza del 118. Si trova adesso al policlinico Riuniti di Foggia. È in prognosi riservata. Ma secondo le notizie che trapelano sarebbe grave, sebbene non in pericolo di vita.
Un contrasto dalle cause sconosciute
Adesso gli inquirenti stanno accertando la dinamica dell’evento e la posizione della moglie. Pare che abbia riferito alle forse dell’ordine di aver aggredito il coniuge perché minacciata da lui.
La donna rimane sotto sorveglianza, agli arresti domiciliari.
È un caso tutto da appurare, che infrange la sequela di casi analoghi, dove però ad essere oltraggiate sono le donne.
Che sia stato per legittima difesa o meno, nella vicenda pugliese la vittima del gesto brutale è un uomo.
La violenza sugli uomini da parte della donne, è per fortuna, molto meno diffusa rispetto alla problematica in cui i ruoli sono invertiti, com’è tristemente noto. Ma è pur sempre una questione che esiste, sebbene meno studiata perché minoritaria.
Fino ad ora, non vi è notizia di precedenti simili per la coppia pugliese. Oltre alla discrezione del paese, l’uomo e la donna non hanno mai rilasciato denunce riguardo episodi di maltrattamento.