L’annuncio arriva dalla camera di commercio italo-russa che ha lavorato agli incontri bilaterali.
Il vaccino russo, uno degli ultimi, sarà prodotto nel nostro Paese da luglio. Entro la fine dell’anno 10 milioni di dosi saranno disponibili.
Gli Italiani (in parte) saranno autonomi sul fronte del vaccino
È il primo contratto del Fondo governativo russo (Rdif) con uno stato dell’Unione Europea che consente una linea produttiva dello Sputnik V fuori dal suolo russo.
A siglare l’accordo è Adienne Pharma&Biotech. L’azienda farmaceutica dovrà preparare gli impianti e il personale, da implementare, per la nuova catena produttiva.
Così Adienne si occuperà dell’intero procedimento per realizzare il siero, dando all’Italia un po’ di autonomia sul fronte dell’approvvigionamento ai vaccini.
Infatti la fabbrica, sebbene svizzera, ha una sede a Caponago, vicino Monza.
Gli incontri che hanno tessuto gli accordi scaturiti nel contratto reso noto oggi, sono partiti da ottobre 2020.
L‘ambasciata italiana a Mosca e la camera di commercio italiana hanno promosso riunioni di diversa natura (commerciale, economica, giuridica e scientifica) con la Federazione russa.
L’obiettivo è stato gettare i presupposti per un accordo forte tra i migliori partner europei in campo aziendale e scientifico in attesa che il siero di Mosca fosse pronto.
I dubbi di Ema
Dmitri Pesvok, portavoce del Cremlino, afferma come vi siano altri Paesi in trattativa per diventare, almeno in parte, autosufficienti per i vaccini. Ribadisce poi come lo Sputnik sia “tra i più affidabili, nessuno ora può avere più dubbi”.
Non sembra essere di questa opinione l’Agenzia europea del farmaco (Ema). Le perplessità sono dovute alla mancanza di verifiche dirette sull’efficacia del vaccino.
La reazione dell’Istituto Gamaleya, produttore del vaccino è una richiesta di scuse immediate e pubbliche.
Su twitter ricorda come Sputnik V abbia ricevuto l’approvazione di 46 nazioni. Aggiunge poi che se l’Ema ha rimandato l’esame di Sputnik, non è autorizzata ad incrinare, con illazioni, la credibilità del siero russo.
Mentre l’Italia si prepara ad accogliere il nuovo vaccino, il dibattito rimane infiammato.