Sallusti: “Paese bizzarro”. I viaggi di Renzi e il silenzio di Di Maio

I soggiorni in Medio Oriente del Leader di Italia Viva continuano a far discutere su quotidiani, talk show e social.

Renzi e i viaggi in Medio Oriente
Matteo Renzi

Il tema è stato dibattuto nuovamente: da Massimo Giannini, il primo dei querelati (annunciati) dal senatore, ad Alessandro Sallusti, che fa notare le incongruenze italiane, fino a Gino Paoli, a cui Renzi proprio non va a genio.

La smentita e poi la conferma, ma il “mistero” rimane

Ieri sera nel consueto appuntamento d’approfondimento di Otto e Mezzo (programma di La Sette), tra gli ospiti di Lilli Gruber è tornato Massimo Giannini.

Non poteva mancare una domanda al direttore de La Stampa sulla questione relativa all’articolo che tanto ha indignato Matteo Renzi: il viaggio a Dubai.

Così la conduttrice chiede a Sallusti quale sia stato “il crimine commesso“.

Ma il giornalista ribadisce di non saperlo ancora. Continua a chiedere al senatore spiegazioni agli Italiani delle sue “relazioni pericolose” verso oriente.

Intanto ha ricordato come il leader di Iv abbia, durante un’accesa conversazione telefonica con il giornalista, dapprima smentito e poi confermato la sua presenza a Dubai.

Un’ulteriore informazione, riportata sempre dalla testata diretta da Giannini, fa sapere che Renzi ha trascorso lo scorso weekend nell’emirato con Marco Carrai.

Un caro amico e sostenitore del politico, è presidente, tra le altre cose, di Toscana Aeroporti.

Un giro un po’ macchiniso lega la società a Investment Corporation of Dubai.

Quest’ultima infatti è controllata da Matar Holdings, che detiene a sua volta un quarto delle quote della Corporation America Italia, azionista di maggioranza di Toscana Aeroporti. 

Pertanto per Carrai si tratta di un legame diretto con l’emirato.

Per il senatore rimane il mistero della presenza a Dubai. Intanto si va per esclusione. A Repubblica ha affermato che il viaggio non è avvenuto “né per vacanza, né per lavoro retribuito“.

“Due pesi e due misure”

La stessa sera, rimanendo sintonizzati su La Sette, un altro direttore (de Il Giornale), Alessandro Sallusti, si è soffermato sulla questione.

Durante la puntata DiMartedì di Giovanni Floris, Sallusti ha messo in evidenza una disparità nel trattamento dei politici, propria di “un Paese bizzarro“.

Il doppiopesismo porta a criticare il senatore frequentatore dei Paesi Arabi e a tralasciare il pesante silenzio del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, di fronte ai rivolgimenti in Venezuela. Invece ai gilet gialli infervorati aveva dato tutto il suo appoggio.

Infine, passando su Rai Tre, c’era Gino Paoli all’interno della trasmissione condotta da Geppi Cucciari.

Il cantautore è stato un fiume in piena. Tanto disprezzo per il politico, che ritiene un bravo professionista ma che non sopporta perché è fiorentino e spocchioso.

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