I funerali della bambina, morta nella notte tra il 7 e l’8 marzo scorsi, si sono tenuti questa mattina nella chiesa San Piero in Sala.
Patrizia Coluzzi, madre della piccola, resta in carcere con l’accusa di omicidio.
La madre fa scena muta davanti al gip: il biglietto al suo legale
Non ha risposto alle domande del gip, che ha deciso di convalidare il fermo per Patrizia Coluzzi, 41enne di Cisliano, accusata di aver ucciso la figlia di 2 anni, Edith Anzaghi.
La donna non ha risposto alle domande, chiudendosi in un silenzio impenetrabile.
Durante la videochiamata con i suoi legali, la donna ha scritto un biglietto:
“Sono confusa, non ricordo più nulla”.
poi il silenzio, anche con i suoi avvocati, che hanno chiesto per lei gli arresti domiciliari.
Richiesta rigettata dal gip, che ha confermato il carcere, con l’accusa di omicidio volontario.
Secondo il giudice, Patrizia Coluzzi è giudicata pericolosa ed esisterebbe una concreta possibilità di reiterazione del reato.
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Quella sera, secondo la ricostruzione degli inquirenti, la 41enne ha soffocato la figlia.
Dopodiché ha chiamato il padre della bambina, da cui si stava separando, e gli ha detto che la loro piccola non c’era più.
L’ultimo saluto alla piccola Edith
Si sono svolti questa mattina i funerali della bambina uccisa a Cisliano.
Nella chiesa di San Pietro in Sala di Milano un folto gruppo di persone ha preso parte alla cerimonia.
Tanto l’affetto dimostrato al papà della piccola, William Anzaghi, proprietario di un bar a Milano.
“Sono smarrito, ma voglio adoperarmi perché queste cose non accadano più”
ha detto il papà della piccola.
Lo scorso gennaio l’uomo aveva chiesto la separazione da Patrizia, ma la 41enne lo aveva denunciato per maltrattamenti.
Accuse che Anzaghi ha sempre respinto, querelando la donna per diffamazione.
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La ricostruzione di quella drammatica sera
La piccola Edith è morta nella notte tra il 7 e l’8 marzo scorsi. Ad ucciderla, soffocandola a mani nude, la madre.
Intorno alle 20 del 7 marzo, la 41enne aveva fatto una videochiamata al marito, mostrandogli la piccola che dormiva sul letto.
Dopodiché, poco dopo la mezzanotte, lo aveva richiamato con un numero anonimo, dicendogli che la bambina non c’era più.
L’uomo aveva quindi allertato i soccorsi, chiedendo l’intervento dei carabinieri.
Quando i militari dell’Arma erano giunti nell’appartamento di Cisliano, per la bambina non c’era più nulla da fare.
La madre era in stato di semi incoscienza, distesa accanto a lei. La donna si era procurata dei tagli ai polsi, forse nel tentativo di togliersi la vita.
Ricoverata in ospedale, è stata poi trasferita in carcere, con l’accusa di omicidio.
Il movente, dietro il drammatico omicidio, sarebbe la burrascosa separazione che era in corso tra Patrizia Coluzzi e William Anzaghi.
Lo scorso gennaio l’uomo ha chiesto la separazione dalla 41enne. La donna, che ha altri due figli avuti da un precedente matrimonio, lo aveva denunciato per maltrattamenti.
Accuse cui ha fatto seguito una querela per diffamazione, avviata proprio da Anzaghi.
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La madre della bambina, dopo aver ucciso la figlia, ha lasciato sullo specchio di casa 11 biglietti. In uno in particolare, la 41enne ha scritto:
“SCUSA PICCOLA MA NON POTEVO PERMETTERE CHE RESTASSI NELLE SUE MANI DA SOLA”.
Un’accusa rivolta proprio al padre di Edith, da cui si stava separando.
Negli altri la donna ha porto le sue scuse agli altri due figli, affidati al suo primo marito.