Nuove rivelazioni sul caso della scomparsa di Mario Bozzoli, a parlare è il figlio dell’imprenditore ed una segretaria.
Prosegue intanto il processo a carico del nipote Giacomo Bozzoli accusato dell’omicidio dello zio avvenuto come sostiene la Procura nella fonderia di Marcheno. Ecco gli ultimi aggiornamenti.
Scomparsa di Mario Bozzoli: la testimonianza del figlio
La famiglia di Mario Bozzoli da quella sera dell’8 ottobre del 2015 attende di sapere cosa sia davvero accaduto all’imprenditore della fonderia di Marcheno.
Il 50enne ha parlato al telefono con la moglie Irene intorno alle 19.13 dicendole in totale normalità che l’avrebbe raggiunta.
“Mio marito era molto legato a me ed ai miei figli”
Ha dichiarato al settimanale Giallo numero 11 Irene Zubani.
Dalla fonderia però Mario pare non essere mai uscito, per lo meno non vivo. Ne sono certi gli inquirenti della Procura che hanno concentrato le indagini attorno alle figure dei nipoti di Bozzoli, in particolare il 35enne Giacomo.
Proprio uno dei figli di Mario, il secondogenito Giuseppe Bozzoli ha rivelato fin da subito ai carabinieri che tra il padre ed il cugino i rapporti fossero molto compromessi.
Le sue dichiarazioni sono emerse ora e danno elementi in più nel caso.
“Se mi si chiede se mio padre avesse paura..rispondo di sì. Disse che se ci fosse capitato qualcosa.. Sarebbe provenuto proprio dalla dalla famiglia dello zio Adelio”.
Proprio Giuseppe fu il primo a far scattare l’allarme, mentre aspettava al ristorante con la madre l’arrivo del padre. Il 25enne raccontò anche di una litigata molto accesa tra Mario ed il nipote.
“Disse di aver avuto una discussione accesa con mio cugino Giacomo, erano venuti addirittura alle mani”.
A parlare è anche una segretaria: “Aveva paura dei nipoti”
Giuseppe Bozzoli ai carabinieri disse anche che il padre avesse dei sospetti sul modo di gestire la ditta da parte di fratello e nipote.
Ma a puntare il dito contro Adelio ed i figli per comportamenti poco chiari all’interno della ditta è stata anche una segretaria che aveva lavorato in amministrazione.
Claudia Epis, questo il nome della donna, venne ascoltata poco dopo la scomparsa di Mario Bozzoli:
“Mario aveva paura dei nipoti, Alex era la mente e Giacomo il braccio.. “.
La donna raccontò di aver subito una sorta di mobbing da parte dei nipoti di Mario. La Epis agli inquirenti disse anche che i due la minacciarono in più di un’occasione.
“Un pomeriggio Alex mi diceva di scendere con lui nell’ufficio della pesa ed in presenza di Giacomo mi aggrediva verbalmente.. ”
“Stai attenta quando torni a casa che ti può succedere qualcosa..”
Furono le parole dette in quell’occasione proprio da Giacomo che lei definì “quello più aggressivo”. Sempre sul numero di Giallo questa settimana in edicola viene riportata anche un altro passo della testimonianza molto inquietante.
La donna racconta che spesso veniva mandata da Alex a prendere qualcosa nell’ufficio:
“Trovavo sulla scrivania un coltello a serramanico aperto con una lama lunga almeno dieci centimetri..”.
La segretaria collega tale oggetto con un messaggio minaccioso per lei poiché nella stanza non era presente nessuno ed il coltello spariva subito dopo.
Gli inquirenti dovranno valutare tale testimonianza in maniera approfondita nelle prossime fasi processuali, la prima delle quali vede la Corte d’Assise il prossimo 24 marzo eseguire un nuovo sopralluogo nella fonderia per avere ulteriori dettagli su tempistiche degli spostamenti e posizione delle telecamere.