Si chiama Carmelo Arcieri, ha 43 anni e i prossimi 21 dovrà passarli dietro le sbarre per aver ucciso, in automobile, Antonio Passaro.
Per la polizia di Caserta è responsabile dell’omicidio aggravato dell’uomo, tragico culmine di una lite banale. Gli agenti hanno scoperto che aveva già provato a disfarsi del conoscente con la stessa modalità.
Investito e lasciato in strada
Era il 20 marzo 2012 quando Antonio Passaro, oggi 38enne, fu rinvenuto a terra su corso Freda, a Cellole, comune di 7.000 abitanti nel Casertano.
Alcuni passanti, che erano nei pressi del ristorante “Il gabbiano”, ne videro a terra la figura in fin di vita, lacerato da profonde ferite alla testa e alla gambe.
Condotto d’urgenza all’ospedale, non ci fu nulla da fare. Passaro morì poche ore dopo.
Proprio mentre l’uomo spirava, veniva individuata l’automobile che aveva investito il pedone, lasciandolo sanguinante sull’asfalto.
In un breve lasso di tempo la vettura era stata ritrovata, grazie alle telecamere a monitoraggio di alcune attività commerciali.
L’automobile era, in parte, smontata. Le modifiche furono apportate per occultare l’impatto mortale, come hanno ricostruito le forze dell’ordine.
Subito il veicolo è stato subito collegato con il suo proprietario, che l’aveva parcheggiato sotto casa.
Un incidente desiderato
Così l’ipotesi di un pirata della strada, che di primo impatto sembrò più verosimile, naufragò sotto l’evidenza dei fatti.
I due si conoscevano, ma tra loro doveva esserci del livore. Sicurante in Arcieri, che aveva già provato a investire Passaro, solo un mese prima (febbraio 2012) del secondo tentativo.
Le indagini, condotte dalla squadra mobile di Caserta e dagli uomini del commissariato di Sessa Aurunca, hanno ricostruito la vicenda.
Il 20 marzo i due ebbero un litigio, per cui uno decise di porre fine al diverbio investendo l’altro.
Così è giunta oggi la sentenza per il 38enne: 21 anni e 9 mesi di reclusione nel carcere di Santa Maria Capua Vedere.