La bozza del decreto legge tanto attesa dagli Italiani è stata materia del confronto tra governo e maggioranza, concluso alle ore 12 di oggi.
I contenuti discussi sono ristori, misure dedicate al settore del turismo, proroga del blocco dei licenziamenti.
Gli aiuti tra scuola e fondo montagna
Cambiano i parametri per calcolare i ristori, il cui fondo ammonta ad un totale di 11 miliardi di euro, secondo quanto riportato da Adnkronos.
Infatti gli aiuti saranno calcolati sulla media della perdita mensile risultate dal confronto tra il 2019 e il 2020.
L’indennizzo a fondo perduto oscillerà dal 20% al 60% per le attività che fatturano fino a 10 milioni.
Mentre 600 milioni sono destinati al Fondo nazionale per la montagna (che coinvolgono poco più di 5.000 comuni montani delle regioni e delle provincie autonome) e 1,5 miliardi ai lavoratori autonomi e liberi professionisti.
Negli stanziamenti economici, rientra anche il cruciale piano vaccini, a cui andranno oltre 4 miliardi di euro, così suddivisi: 700 milioni saranno utilizzati per l’acquisto di ulteriori vaccini, 200 per la produzione nostrana, 400 per trasporto e logistica, 50 per ai relativi reparti ospedalieri e 1 miliardo per la portentosa struttura commissariale.
Inoltre alla scuola andranno 300 milioni, 130 irroreranno la cassa della Polizia e 60 andranno a sovvenzionare i test degli sportivi.
Non rimarrà fuori il settore aereo duramente colpito, a cui sono riservati 170 milioni.
I lavoratori dei settori dell’arte e del turismo
È contenuta, tra le misure a sostegno degli Italiani, anche la proroga del blocco dei licenziamenti fino a fine anno.
Inoltre verranno stanziati 400 milioni a favore dei disoccupati.
I lavoratori stagionali potranno richiedere un’indennità pari a 2.400 forfettari. L’ammontare totale per loro è di 1,5 miliardi.
Un miliardo di euro sarà stanziato per attività varie.
Per la precisone ai musei sono destinati 400 milioni, mentre all’attiguo settore del turismo 100. La stessa somma è destinata al comparto di congressi e fiere, a coloro che hanno un’attività ubicata nei centri storici del Paese e per il settore del catering.
Il primo confronto è andato a buon fine, con alcune questione ancora da rivedere, tra cui Naspi e il Reddito di emergenza.