Ad inizio mese aveva fatto notizia l’apertura del negozio londinese di Amazon. Non solo perché il colosso delle vendite online ha trovato la sua prima ubicazione fuori dall’etereo mondo del web, ma anche perché i cassieri non ci sono.
Anche in Svezia stanno spuntando dei punti vendita simili a quello britannico, con l’unica differenza che sono minuti. Si tratta di piccoli chioschi collocati in zone a bassa densità di popolazione. Lifvs è l’azienda scandiva che ha allietato gli abitanti del posti desolati; adesso non dovranno viaggiare chilometri per poter fare la spesa.
I negozi del futuro
Sebbene la pandemia stia riportando gli abitanti nei centri abbandonati, e benché possa rimanere questa la tendenza dei prossimi anni, ci vorrà del tempo perché si ripopolino così tanto da rendere possibile un negozio di quelli convenzionale, con scaffalasti, commessi e la possibilità di pagare con carta o in contanti.
Infatti, nei paeselli che hanno subito l’abbandono costante dei loro abitanti, le attività di commercio, dalle botteghe ai bar, hanno chiuso.
Al loro posto sembrano molto più efficienti dei negozi tecnologi, senza dipendenti e case, dove il cliente fa tutto da “solo”, o meglio la tecnologia lo guida negli acquisti.
È quanto accaduto in Svezia, dove Lifvs, una giovane azienda nata nel 2018 a Stoccolma, ha avuto l’idea di portare gli alimenti anche in aree sperdute dei Paesi nordici.
Si presentano al visitatore come strutture in legno famigliari, ma in in realtà sono molto innovative.
Aperte 24 ore su 24, sono anche ben rifornite, vi si può trovare il cibo in scatola ma anche il pane fresco.
Come funzionano?
Come si aprono le porte del negozio? Tutto avviene tramite un’app che i clienti devono scaricatrice sullo smartphone.
L’applicazione funziona in combinazione con un’altra, BankID, sviluppata dalla banche nazionali in grado di identificare gli acquirenti.
Così, cellulare alla mano, la scansione del codice a barre dei prodotti la fa direttamente il cliente. Spuntata la lista di cosa comprare, il pagamento viene addebitato direttamente sul conto dell’acquirente.
I negozi sono meticolosamente videosorvegliati. E anche le abitudini di acquisto di chi vi entra lo sono, con un grado di precisione forse ineguagliabile (fino ad adesso) per i negozi fisici.