Benno Neumair ha raccontato cosa scattò nella sua testa: Peter fu ucciso perché gli chiese di portare fuori il cane della nonna malata.
La drammatica confessione contenuta nel verbale rilasciato da Benno Neumair spiega quanto è avvenuto nella casa dei coniugi Neumair e di come Benno ha ucciso prima il padre Peter e poi la madre Laura senza nemmeno salutarla.
Omicidio Neumair: la confessione shock di Benno
Il ritrovamento del cadavere di Laura Perselli nell’Adige lo scorso 6 febbraio ha provocato per la prima volta crepe nella versione di Benno Neumair, già in carcere con l’accusa di aver ucciso e fatto sparire i corpi dei suoi genitori.
Ora i verbali della sua confessione sono stati resi noti e le parole del giovane, che racconta cosa si accaduto quel 4 gennaio e perché sia arrivato ad uccidere in modo tanto brutale i genitori, sono da brividi.
Riportano Il Corriere della Sera e Fanpage, la folle azione omicidiaria sarebbe durata in tutto venti minuti, nei quali Benno avrebbe aggredito prima il padre e poi, senza darle nemmeno il tempo di salutare, anche la madre.
Il motivo fu una discussione tra Benno ed il padre sulle responsabilità del giovane, poi degenerata.
“Papà mi rinfacciava che non valevo niente, ..Mio padre voleva che aiutassi di più in casa.”
La mattina del 4 gennaio infatti, Peter Neumair avrebbe svegliato Benno chiedendogli di portare fuori il cane di sua nonna, la mamma di Laura, che sarebbe stata dimessa dall’ospedale quel giorno.
“Mi sono sentito alle strette e mi sono rifugiato in camera mia. A quel punto vengo incalzato anche se volevo stare in pace, volevo solo il silenzio. così l’ho zittito”.
L’omicidio sarebbe avvenuto dunque in corridoio, per mezzo di una corda da arrampicata che Benno prese da una bacinella in camera sua. La drammatica confessione prosegue poi con la descrizione dell’omicidio di mamma Laura, nel frattempo rientrata:
“Mi sono sentito di nuovo agitato..mi sono mosso verso la porta con ancora il cordino in mano. Mia mamma è entrata in casa e mi è venuto di fare la stessa cosa, senza neppure salutarla”
I genitori di Benno avevano paura di lui
Un racconto che mette i brividi e che mette in luce i contrasti preesistenti per il mancato aiuto in casa di Benno, anche a livello economico. Il 30enne spiega che quello stesso giorno papà Peter gli chiese ancora di trasferirsi nell’appartamento del piano di sotto altrimenti gli avrebbero chiesto 700 euro mensili invece di 350.
Un modo per responsabilizzarlo probabilmente ma anche forse l’ennesima spia del fatto che i genitori temessero la presenza del figlio in casa. Da quanto è emerso infatti, dopo il ricovero in Germania per l’episodio psicotico, i medici avevano consigliato alla coppia di chiudersi a chiave in camera di notte.
Gli inquirenti al momento stanno cercando di capire se il delitto sia sfociato per un atto d’impeto, come sostiene Benno, oppure vi sia stata premeditazione.
Non sono pochi infatti i particolari che farebbero pensare a ciò, come l’intenzione di recarsi in India, l’anestetico sottratto al dentista poco tempo prima. Le indagini proseguono, così come la ricerca del corpo di Peter Neumair, ancora non affiorato dall’Adige.