Identificato il killer che è entrato nel King Shoppers di Boulder armato di fucile: 21 anni e una vita quasi interamente trascorsa nel Paese.
Gli Stati Uniti sono scossi dall’ennesima carneficina, la settima in una settima, come riporta la Cnn. Nelle sparatorie di massa rientra la tragedia di Atlanta dello scorso 16 marzo, dove sono state uccise 8 donne, di cui 6 asiatiche, in vari centri benessere.
La routine della spesa conclusa in tragedia
Oggi, in un punto vendita della catena di supermercati popolari in Colorado, la vita di molti è stata stravolta poco prima delle 14.30, ora locale.
Quando ha fatto il suo ingresso nel supermercato un uomo. In mano aveva un fucile, un AR-15 secondo alcuni testimoni. Senza proferire parola, ha iniziato a sparare.
Tra gli scaffali e le casse, tra coloro che erano al lavoro e coloro entrati per fare compere, 10 ne sono usciti morti, altri miracolosamente incolumi.
Le pallottole hanno colpito fatalmente anche il primo poliziotto arrivato sul luogo. Si chiamava Eric Talley, 51enne e sposato, aveva 7 figli.
Alle 14.49 un tweet della polizia di Boulder invitava i cittadini a stare lontani dall’area della carneficina.
Intanto le forze dell’ordine circondavano l’edificio. Al megafono un agente ha invitato ripetutamente l’assassino ad uscire con le mani alzate.
Poco dopo è apparso, fuori dal negozio, un uomo dalla gamba insanguinata, ammanettato e scortato da due poliziotti.
Presumibilmente è l’artefice della strage. Gli inquirenti, infatti, non hanno fornito ulteriori informazioni nelle ore successive, limitandosi a indicare il numero dei morti, che l’omicida è sotto custodia e che le indagini sul posto dureranno 5 giorni.
Di recente hanno reso nota l’identità dell’uomo: Ahmad Alissa, 21 anni, residente ad Aravada, alla periferia di Denver e a 30 chilometri a sud di Boulder, ha vissuto gran parte della sua vita nel Paese. Ancora non è nota la nazionalità.
Il racconto dei testimoni
I sopravvissuti, sconvolti, hanno riportano l’accaduto alle emittenti televisive statunitensi.
Più intervistati hanno convenuto che il numero delle vittime sarebbe potuto essere molto più alto.
Ma la prontezza di riflessi è stata salvifica per molti. Alcuni sono fuggiti nel retrobottega, altri sono fuggiti da un’uscita secondaria, riparandosi in un parcheggio vicino.
Tra loro vi era Dean Shiller, che ha documentato tramite video e in diretta quanto avveniva, a partire dai primi colpi di fuoco.
“Ho rischiato di morire per una soda e un pacchetto di patatine”
Si ritiene graziato il ragazzo singhiozzante di fronte la telecamera.