Intorno alle ore 13 un uomo ha chiamato il 118. Una giovane donna è in fin di vita per l’assunzione di droga. I soccorsi raggiungono l’abitazione, è in via Vibo Mariano, in zona Flaminio. Ma non c’è nulla da fare.
Nel 2003, a Bangkog, perdeva la vita Carlo Urbani per la stretta invisibile della Sars, la sindrome respiratoria acura grave che, primo al mondo, era riuscito a identificare, impedendone il contagio su ampia scala.
Destino crudele
L’uomo, che aveva profuso la suo vita la salute e la dignità degli esseri umani, lasciava tre figli.
L’ultima era Maddalena, che all’epoca aveva solo 2 anni e che l’8 maggio ne avrebbe compiuti 21.
La sorte funesta che ha voluto che la sua dipartita avvenisse 48 prima dello scoccare del 18esimo anniversario dalla scomparsa del padre, che aveva lustro agli italiani.
Poco dopo la scomparsa, ricevette da Sergio Mattarella l’onorificenza della Gran Croce d’Onore dell’ordine della Stella d’Italia.
Ieri la morte di Maddalena in un contesto misterioso.
Oggi gli inquirenti hanno fermato il proprietario di casa, di 64 anni e siriano. È agli arresti domiciliari per spaccio di droga che avrebbero dovuto portarsi fino a settembre.
Proprio lui aveva lanciato l’allarme. Adesso è in arresto è per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Infatti gli inquirenti hanno rinvenuto della droga durante il sopralluogo nell’appartamento.
Un cocktail letale
Maddalena Urbinati è morta proprio in seguito all’ingestione di un miscuglio di sostanze stupefacenti, un alto quantitativo di eroina da quanto riportato da Romatoday.
Adesso è da appurare se l’assunzione sia stata volontaria oppure sia avvenuta sotto costrizione. Sul corpo della vittima non vi sogni segni di violenza.
Ma l’autopsia, che è ancora da fare, appurerà le circostanze del decesso prematuro.
Gli inquirenti metteranno in luce il legame tra il 64enne e la 20enne. La ragazza era da pochi giorni ospite dell’uomo.
L’appartamento è sotto sequestro e per scrupolo le indagini sono per “morte in conseguenza di altro reato”.