Il giovane insegnante, reo confesso dell’omicidio dei genitori, avrebbe tentato di fare una flebo alla nonna materna.
La donna è deceduta dieci giorni la scomparsa della figlia e del marito di lei.
La confessione di Benno Neumair
Ha ucciso prima il padre, poi, quando la madre è rientrata a casa, ha ucciso anche lei con una corda da arrampicata.
Reo confesso del duplice delitto di Peter Neumair e Laura Perselli, il primogenito della coppia, Benno, insegnante 30enne.
Dopo essere finito in carcere con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere, Benno si è sempre dichiarato innocente, fino a quando il suo muro di contraddizioni e bugie non si è sbriciolato.
Lo scorso 6 febbraio è stato ritrovato, nelle acque del fiume Adige, il cadavere di Laura Perselli. Sarebbe stata quella la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
In quel momento, il primogenito della coppia ha ammesso, per la prima volta, le sue responsabilità nella scomparsa dei suoi genitori.
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L’imputato ha raccontato gli ultimi istanti di vita di Peter e Laura. Il primo a morire è stato il padre. Poi, è toccato alla madre.
La donna è rientrata a casa nel momento in cui si era appena consumato l’omicidio di suo marito e Benno l’ha uccisa, stringendole una corda intorno al collo.
Movente del duplice omicidio, secondo la deposizione di Benno, una lite con il padre, con cui i rapporti erano tesi ormai da un po’.
“AVEVAMO LITIGATO PER I SOLITI MOTIVI DI SOLDI. IO VOLEVO FINIRLA LÌ MA LUI CONTINUAVA E ALLORA HO PRESO UNA CORDA E GLIEL’HO STRETTA AL COLLO. L’HO FATTO PER FARLO STARE ZITTO”
ha raccontato Benno, descrivendo quei drammatici istanti.
La sorella Madè non crede al suo pentimento
La sorella minore di Benno, Madè Neumair, ha scritto una lunga lettera, che è stata poi diffusa dai suoi legali, in cui ha spiegato di non credere affatto al pentimento del fratello, né alla ricostruzione di quel pomeriggio del 4 gennaio scorso.
“CI VUOLE BEN POCO A CAPIRE CHE LA SUA CONFESSIONE FOSSE UN PASSO DOVUTO AL QUADRO INDIZIARIO A SUO CARICO E NON L’EFFETTO DI UNA DISSOLUZIONE, O SCHIANTO, DI TUTTE LE DIFESE DI NEGAZIONE E DI RIMOZIONE, ATTUATE NELLE SETTIMANE SUCCESSIVE AL FATTO”
ha spiegato il giovane medico, che vive e lavora in Germania.
La mattina del 5 gennaio scorso era stata lei a lanciare l’allarme per la scomparsa dei suoi genitori, mentre il fratello sembrava poco preoccupato per l’improvvisa sparizione.
Madè era arrivata subito in Italia, scegliendo a quel punto di non alloggiare a casa dei genitori, ma preferendo stare da una sua zia.
La 26enne ha infatti dichiarato che appena due giorni dopo la scomparsa di Peter e Laura, le si era palesata la certezza che ad ucciderli fosse stato proprio il fratello.
La polizia consigliò a Peter e Laura di chiudersi in camera di notte
Nelle ultime ore, nell’ambito dell’indagine è emersa una importante novità riguardante il duplice omicidio di Bolzano.
Stando a quanto riferisce anche Leggo, sembra che gli agenti di polizia avessero messo in guardia i due coniugi riguardo la pericolosità di Benno, tanto che avevano consigliato a Peter e Laura di chiudersi in camera di notte.
Il suggerimento era arrivato a seguito del ricovero di Benno Neumair a causa di una crisi psicotica. Il giovane aveva deciso di tornare a casa dai suoi genitori, dopo che i medici gli diagnosticarono schizofrenia paranoide.
Il disturbo, che si manifesta con allucinazioni e deliri uditivi, aveva reso evidente la pericolosità del giovane nei confronti dei suoi genitori.
I sospetti di Madè Neumair
La sorella di Benno lancia una nuova accusa contro il fratello, tramite la trasmissione Mattino Cinque.
La ragazza sospetta infatti che il fratello Benno possa aver ucciso anche la nonna materna, madre di Laura Perselli. L’anziana è deceduta 10 giorni dopo la scomparsa dei suoi genitori.
Benno Neumair, secondo quanto riferito da Madè, avrebbe provato a fare una flebo alla donna con la compiacenza della zia Elisabetta.
A riferire l’episodio sarebbe stata la badante della donna, che almeno nell’occasione in cui lei era presente, avrebbe dissuaso Benno dal fare la flebo all’anziana nonna.
Si sta quindi indagando per accertare che il reo confesso non sia coinvolto anche nella morte dell’anziana.
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