Ieri nella capitale britannica non c’è stato alcun decesso a causa del coronavirus. Non capitava da sei mesi. Il risultato è più che confortante per la città che è stata dilaniata dal virus.
Londra tira un sospiro di sollievo. Ma ad essere gioioso è tutto il regno. Perché non solo domenica 27 marzo la metropoli segnava zero morti per pandemia, ma anche perché l’interno Paese ne registrava 19 in totale.
Un risultato incoraggiante
Il dato, diffuso dalla Public Health England, è sorprendente per una popolazione di 64,5 milioni di persone.
Lo rimane anche tenendo conto che alcuni casi funesti potrebbero essere sfuggiti per i ritardi nella trasmissione dei dati nel fine settimana.
I medici hanno salutato la notizia come “fantastica“.
Merito del risultato è la velocità del piano vaccinale. Fino a ieri 30 milioni di cittadini hanno ricevuto la prima dose del siero (il 57% della popolazione), mentre 3 milioni e mezzo entrambe.
Incontrarsi e non abbracciarsi
Così, a ritornare in vigore, è la regola del 6, per cui si può entrare in contatto con 6 persone appartenenti ad un massimo di due nuclei familiari diversi.
Ma si dovrà mantenere l’abituale distanza fisica, che per i Britannici è di due metri.
A ricordarlo ai sudditi il Premier ha chiamato una squadra di psicologi, che mostreranno come sottrarsi con gentilezza ad un abbraccio, un gesto quasi incontrollato quando non ci si rivede da mesi (qui il lockdown è durato tre mesi).
Ma la riappropriazione delle vecchie libertà è cauta ed è da stabilire volta per volta, con il monitoraggio della situazione sanitaria.
Ad inizio mese, dopo due mesi di reclusione in casa, si riaprivano le scuole. Da oggi si ritorna anche allo sport all’aperto, ma individuale, come il golf oppure il tennis.
Restano ancora chiusi pub, ristornati, per cui è possibile l’asporto, teatri, cinema e piscine.
Il ritorno alle cene fuori
Dal 12 aprile sull’isola sarà possibile incontrarsi seduti al tavolino di un locale, ma esclusivamente all’aperto.
La cosa ha scatenato la vena umoristica per cui i Britannici si distinguono in tutto il mondo. I riferimenti sono al capriccioso meteo isolano. Così i cittadini fanno notare che sarà arduo mangiare un pizza sotto la pioggia.
In tal caso i clienti potranno dirottarsi verso negozi e parrucchieri, che pure riapriranno tra due settimane.
Intanto si chiede di pazientare ancora un po’ ai lavoratori e agli appassionati di cinema, teatro e altri locali al chiuso. Per questi la possibilità di tornare ad essere attivi, verrà discussa nuovamente a ridosso della metà di maggio.
Invece è fissata all’inizio dell’estate, il 21 giugno, la possibilità di intraprendere viaggi internazionali e di aprire gli alberghi.