L’alcol non era bastato ad annegare i tormenti. Così l’uomo è passato ad annunciare la sua morte all’interno un grande rogo, le cui fiamme avrebbero coinvolto l’intero edificio.
Non è stata una domenica come un’altra in provincia di Reggio Calabria. Infatti la quiete di ieri è stata ridestata bruscamente per quasi cinquemila abitanti di Laureana di Borrello, in particolare per i vicini dell’uomo in preda alla disperazione.
Pomeriggio di paura
Nel pomeriggio del 28 marzo un abitante del posto si è recato presso la vicina stazione dei Carabinieri, allarmato per una situazione di pericolo.
Nel centro storico del piccolo comune calabrese un uomo minacciava di far saltare in aria il suo appartamento e tutto il palazzo.
Subito sono giunti sul posto carabinieri, vigili del fuoco e i soccorsi del 118. Il palazzo dell’uomo delirante e quelli limitrofi sono stati prontamente sgomberati.
Nell’appartamento al primo piano, tra la camera da letto e il balcone, c’era un sagoma vistosamente ubriaca.
Aveva un accendino in mano e, poggiata a terra, una bombola del gas, di cui apriva a chiudeva la valvola ad intermittenza.
L’intenzione era evidente: il suicidio.
Un’intervento tempestivo
Mentre l’abitante angosciato era distratto dagli agenti che parlavo con lui dalla strada, il comandante dell’arma e due colleghi, si apprestavano ad entrare furtivamente (agli occhi dello sventurato) nell’alloggio.
Rotto il vetro di una finestra sul retro, si sono introdotti nell’abitazione, fino ad accedere alla stanza, la cui porta era stata sbarrata dalla testiera del letto.
Gli agenti hanno immobilizzato l’uomo e chiuso la fuoriuscita di gas.
Condotto nella caserma del paese, alla presenza del sindaco e su indicazione dei medici si procedeva a compilare le pratiche necessarie al trattamento sanitario obbligatorio (TSO).
Sull’uomo pende una pesante accusa, il reato di strage, secondo la segnalazione fatta alla procura della Repubblica di Palmi.