Il medico psichiatra, arrestato proprio ieri dalla Guardia di Finanza, si è impiccato nella notte nella cella del carcere di Vasto.
L’inchiesta riguardava una gara d’appalto per l’affidamento della gestione, da parte dell’Asl di Vasto, di residenze psichiatriche extra ospedaliere.
L’arresto di Sabatino Trotta
Era stato arrestato proprio ieri dalla Guardia di Finanza di Vasto, con l’accusa di corruzione.
Sabatino Trotta, responsabile del dipartimento di Salute Mentale dell’Asl di Pescara, era stato arrestato per una presunta gara per la gestione di residenze psichiatriche extra ospedaliere.
Gara che, secondo l’accusa, il medico psichiatra avrebbe pilotato per favorire una cooperativa a lui vicina, in cambio di regali di valore, come viaggi e gioielli.
La presunta truffa è del valore complessivo di oltre 11,3 milioni di euro.
“Le indagini hanno preso il via nell’estate 2020 anche a seguito di alcune segnalazioni interne alla Asl giunte per comportamenti volti a turbare illecitamente lo svolgimento della gara pubblica dell’importo di oltre 11 milioni indetta dall’Asl di Pescara”
aveva spiegato ieri, in conferenza stampa, il comandante regionale della Guardia di Finanza, Gianluigi D’Alfonso.
Il suicidio in carcere
Insieme al dirigente, i militari della Guardia di Finanza hanno arrestato anche il legale e la coordinatrice della cooperativa che aveva vinto la gara.
Indagati anche diversi dirigenti medici.
Nella notte, Sabatino Trotta si è tolto la vita in carcere. Come riferisce anche Fanpage, il 55enne, si è impiccato nella sua cella.
A nulla sono serviti l’intervento del 118 e della polizia penitenziaria. Per il medico non c’è stato nulla da fare.
“Lo abbiamo accolto io e il comandante della polizia penitenziaria, era molto tranquillo”
ha spiegato la direttrice del carcere.
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Residente a Spoltore, Sabatino Trotta era originario di Castiglione a Casauria.