«Rischia di morire da un momento all’altro.» A lanciare l’allarme è Anastasia Vasilyev, il medico personale del dissidente russo.
Colpito da mal di gola, dolori alla schiena e intorpidimento degli arti, Alexey Navalny chiede cure mediche adeguate. Per ottenerle ha iniziato lo sciopero della fame lo scorso 31 marzo.
Condizioni gravi e nessuna cura
Tre medici, tra cui Vasilyev e il cardiologo Yaroslav Ashikhmin, hanno fatto richiesta formale di entrare immediatamente all’interno del carcere di Pokrov.
«È questione di giorni»
Affermano su Facebook, spiegando che i reni del 44enne sono compromessi e c’è il rischio imminente di arresto cardiaco.
La scorsa estate Navalny era scampato alla morte per avvelenamento di cui ha accusato fin dall’inizio il Cremlino, con prove al seguito.
Ma il novichok (il potente agente nervino) ne ha affievolito la salute.
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Ora l’astensione dal cibo ha provocato un ulteriore peggioramento, secondo i medici.
L’uomo è arrivato a 76 chilogrammi. Ne ha persi 9 in circa tre settimane, secondo quando riferisce la moglie dopo averlo visitato insieme alla figlia.
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L’appello di attori e accademici
Ieri 16 maggio le colonne del quotidiano Le Monde hanno ospitato la supplica di 70 artisti, attori e accademici a Vladimir Putin.
Tra i firmatari ci sono Benedict Cumberbatch, Jude Law e Vanessa Redgrave.
La richiesta è di garantire adeguate cure al suo più strenuo oppositore.
Intanto i sostenitori di Navalny si stanno mobilitando “per la più grande protesta della Russia moderna”.
Sono paertite le registrazioni su un sito web. Hanno già raggiunto le 444mila adesione. Appena si arriverà a 500mila verrà stabilito il giorno della manifestazione.
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