I bambini erano ormai totalmente soggiogati dal padre, che minacciava di picchiarli se non avessero percosso la madre.
Vincenzo Lopresto è stato condannato per omicidio preterintenzionale, ma la Procura di Napoli ha chiesto la commutazione del reato in omicidio volontario.
L’omicidio di Fortuna Bellisario
Era il 7 marzo di due anni fa quando Fortuna Bellisario venne uccisa dal marito, Vincenzo Lopresto.
Il terribile delitto avvenne in un’abitazione nel rione Sanità di Napoli, dove la coppia viveva insieme ai 3 figli.
Vincenzo Lopresto percosse la moglie con una stampella che stava usando per la sua deambulazione.
Poi chiamò i soccorsi, ma per Fortuna non ci fu nulla da fare. La donna venne trovata senza vita in un lago di sangue.
I tre figli quella mattina erano a casa dei nonni.
Dopo due anni di reclusione, lo scorso febbraio Vincenzo Lopresto ha ottenuto gli arresti domiciliari, che sta scontando a casa della madre, a Mianella (Napoli).
Il killer è stato condannato per omicidio preterintenzionale, ma la Procura di Napoli ha chiesto la riforma della sentenza in omicidio volontario.
Sul ritorno in carcere dovrà ora pronunciarsi la Cassazione, cui spetta la decisione finale.
Lopresto obbligava i figli a picchiare la madre
Quanto emerge dall’ordinanza con cui si chiede il ritorno in carcere di Lopresto è un racconto dell’orrore.
I figli di Fortuna Bellisario, 7, 9 e 11 anni, erano costretti a picchiarla, per non essere a loro volta picchiati dal padre.
I tre bambini erano completamente manipolati da Lopresto, che faceva apparire la moglie sbagliata ai loro occhi, perché colpevole di guardare altri uomini.
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A raccontare quanto accadeva in quella casa, che era ormai diventata una trappola per quella giovane mamma, sono stati i suoi stessi figli, che sono ora costantemente seguiti e sono stati affidati ad una struttura per minori.
Come riferisce anche Leggo, i tre bambini hanno raccontato che il papà era solito guardare video porno anche davanti a tutta la famiglia – a detta dei figli – per far ingelosire la madre.