La liquefazione avviene dal 1389, quando per la prima volta il miracolo venne attestato.
Sono tre le date nelle quali il popolo partenopeo si riunisce in preghiera per il patrono della città.
Il sangue di San Gennaro si è sciolto
Dopo ore di preghiera, si è ripetuto il miracolo di San Gennaro.
Ai fedeli riuniti nel Duomo di Napoli, alle 17:18 di domenica pomeriggio, è stata mostrata l’ampolla con il sangue del santo, che si è sciolto.
Le date in cui i napoletani si riuniscono per assistere al miracolo di san Gennaro sono 3: il 19 settembre, giorno del santo patrono, il 16 dicembre ed il primo sabato del mese di maggio.
L’ultima volta, il 16 dicembre scorso, il miracolo della liquefazione non era avvenuto.
Nel pomeriggio è attesa una celebrazione alla presenza del Cardinale Crescenzio Sepe.
I precedenti
Quello atteso per questa giornata è il cosiddetto miracolo laico, che avvenne il 16 dicembre del 1631.
In quell’occasione, un’eruzione del Vesuvio aveva raggiunto anche le porte della città.
I cittadini si rivolsero al loro Santo protettore, chiedendogli un miracolo. Portarono in processione le ampolle del sangue di San Gennaro al ponte dei Granili.
Secondo il racconto, il sangue si sciolse e la lava arrestò la sua corsa, risparmiando la città di Napoli.
Come riferisce anche Il Fatto Quotidiano, la mancata liquefazione del sangue di San Gennaro viene considerata premonitrice di eventi terribili.
Nella storia si annoverano infatti diversi precedenti. Quando nel 1939 non si sciolse il sangue del santo, nel settembre di quello stesso anno scoppiò la II Guerra Mondiale.
Nel 1943 fu la volta dell’occupazione nazista. Trent’anni dopo, nel 1973, ci fu l’epidemia di colera, mentre nel 1980 il devastante terremoto in Irpinia.
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“Il popolo napoletano tira un sospiro di sollievo, San Gennaro è sempre con noi, ma ci aspetta un periodo molto duro che ci deve vedere uniti da sentimenti di profonda fratellanza”
ha commentato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.