Il 36enne avrebbe confessato il delitto della donna, che da qualche mese lavorava come badante a San Paolo Bel Sito, nel Napoletano.
Scoperto il possibile movente del delitto.
L’omicidio di Ylenia Lombardo
L’ennesimo femminicidio consumato tra le mura domestiche quello di Ylenia Lombardo, 33enne originaria di Avellino, ma residente a San Paolo Bel Sito, Napoli.
La donna, che da qualche mese si era trasferita a Napoli per lavorare come badante, sarebbe stata prima massacrata di botte e poi il suo corpo dato alle fiamme.
A lanciare l’allarme sono stati alcuni vicini di casa, insospettiti dal fumo proveniente dall’appartamento.
Quando i soccorsi sono giunti sul posto, hanno scoperto il corpo senza vita della donna.
Fermato il compagno della vittima
Qualche ora dopo il delitto di Ylenia Lombardo, è stato fermato un uomo di 39 anni, Andrea Napolitano.
Il presunto omicida aveva ancora i vestiti sporchi di sangue quando è stato arrestato.
Secondo le prime indagini, a scatenare la furia omicida di Napolitano, che sembra frequentasse la vittima da qualche mese, sarebbe stata la mancanza di una carta di credito, che l’uomo non riusciva più a trovare.
Così Napolitano avrebbe accusato la donna di averla presa. L’ha colpita a calci e pugni, poi, forse quando era già morta, ha dato fuoco all’appartamento. Sarà l’esame autoptico a chiarire le cause del decesso.
Ylenia Lombardo era originaria di Pago del Vallo di Lauro, in provincia di Avellino. Da qualche mese aveva preso casa nel Napoletano, perché aveva trovato lavoro come badante.
A Viterbo Ylenia aveva lasciato una bambina di 11 anni, che vive con i suoi genitori.
Proprio lo scorso mercoledì, la 33enne avrebbe dovuto fare ritorno a Viterbo da sua figlia, ma in quella casa non è mai tornata.
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