Il cardinale Stanislaw Dziwisz, che oggi celebrerà la Messa sulla tomba di Papa Wojtyla, ripercorre l’angoscia di quel pomeriggio.
Alì Agca, condannato all’ergastolo e graziato dal presidente Ciampi nel 2000, è stato estradato in Turchia: oggi vive da uomo libero.
L’attentato a Papa Wojtyla
Quattro colpi, due dei quali lo ferirono all’addome e alla mano. Qualche istante prima aveva baciato una bimba arrivata a riempire Piazza San Pietro insieme a centinaia di fedeli.
Erano le 17:17 del 13 maggio del 1981 quando Papa Wojtyla venne colpito da due colpi di pistola esplosi da poco più di 3 metri di distanza.
A sparare Alì Agca, tiratore scelto. A 40 anni da quel terribile attentato, il cardinale Stanislaw Dziwisz ripercorre quei drammatici istanti.
Oggi il cardinale Dziwisz ha 82 anni e da 5 anni ha ormai lasciato la guida della diocesi di Cracovia.
Quel giorno era accanto a Papa Giovanni Paolo II, quando in un attimo il bianco candido della sua veste si tinse di rosso.
Il Papa si accasciò. Durante la corsa all’ospedale Gemelli di Roma si ruppe la sirena dell’ambulanza e l’autista si aggrappò al clacson, per continuare a farla suonare.
Don Stanislao, il suo segretario personale, gli diede l’estrema unzione. In ospedale rimase per ben 5 ore sotto i ferri.
Il proiettile, entrato dall’addome, sarebbe poi uscito dai lombi. Un percorso strano e pericolosissimo, che fortunatamente non si rivelò mortale.
Il mondo intero si ritrovò a pregare per il Pontefice. Giovanni Paolo II sopravvisse all’attentato.
“Mi ha salvato la Madonna di Fatima”
avrebbe detto poi al suo risveglio.
“Quel pomeriggio una mano ha sparato ma un’altra Mano ha guidato le pallottole”
ha raccontato il cardinale Dziwisz.
Il killer oggi è libero
La maglietta insanguinata che quel giornoil Pontefice indossava, con le iniziali in rosso G.P. (Giovanni Paolo II) e il foro del proiettile, è conservata da suor Maria Rosaria Matranga, responsabile della Casa Regina Mundi.
Tantissimi sono ancora oggi i fedeli che la venerano, come fosse la prova tangibile di un miracolo.
L’attentatore di Papa Giovanni Paolo II, terrorista turco dei Lupi grigi, gruppo di estrema destra, condannato all’ergastolo, è stato poi graziato dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi.
Estradato in Turchia, oggi è un uomo libero.
Il papa lo incontrò in carcere due anni dopo, in occasione del Natale.
“Agca non si capacita di come non sia riuscito ad uccidermi, pur sparando da una distanza così ravvicinata”
avrebbe detto Papa Wojtyla dopo quell’incontro.