A deciderlo la giudice per le indagini preliminari, Carla Scheidle. Accolta la richiesta di perizia psichiatrica.
Durante l’udienza per il conferimento dell’incarico al genetista Emiliano Giardina, la difesa di Benno Neumair ha contestato la nomina del consulente.
Le paure di Peter e Laura
I coniugi Neumair avevano paura del figlio, Benno Neumair, 30 anni, com’è emerso recentemente dalle indagini.
Marito e moglie, uccisi dal giovane insegnante lo scorso 4 gennaio, avevano nascosto tutti i coltelli e gli oggetti appuntiti in casa, temendo un atto d’impeto del figlio.
Al ragazzo era stata diagnosticata una schizofrenia paranoide, durante la sua permanenza a Ulm, in Germania.
All’epoca il padre lo aveva riportato a Bolzano, pensando probabilmente fosse la scelta migliore per lui.
La mattina del 4 gennaio le paure di Peter e Laura sono diventate realtà, quando il figlio li ha strangolati entrambi con una corda da arrampicata.
Prima ha ucciso il padre, che gli aveva chiesto di contribuire alle spese della casa, poi, al rientro a casa, ha ucciso la madre.
Dopodiché ha caricato i loro corpi in auto e li ha gettati nel fiume Adige. Mentre si cerca ancora il cadavere di Peter, quella di Laura è stato rinvenuto nel fiume un mese dopo il delitto.
Accolta la richiesta di perizia psichiatrica: no alla perizia genetica
Come riporta anche Altoadige, è stata accolta la richiesta di perizia psichiatrica del pm.
Il gip, Carla Scheidle, ha accolto la richiesta del pubblico ministero di Bolzano di disporre una perizia psichiatrica – psicologica nei confronti di Benno Neumair.
I 3 esperti nominati per eseguire la perizia psichiatrica sono: Marco Samory, psicologo esperto in psicodiagnostica e testistica Eraldo Mancioppi, psichiatra e Isabella Merzagora, psicologa criminologa.
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Si dovrà accertare se Benno fosse capace d’intendere e di volere al momento del duplice omicidio e se sia da considerarsi socialmente pericoloso e quindi in grado di commettere altri reati.
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Il gip ha invece rigettato la richiesta di perizia genetica sul giovane insegnante.
Come riferisce anche Leggo, nonostante 6 giorni fa la stessa gip Carla Scheidle avesse accolto la richiesta degli avvocati difensori, nella giornata di giovedì si è pronunciata in maniera contraria.
La perizia genetica era stata disposta al fine di individuare l’eventuale presenza dei cosiddetti “geni di fragilità”.
Durante il conferimento al genetista Emiliano Giardina, i legali di Benno Neumair hanno contestato la nomina del consulente.
La gip ha quindi deciso di annullare definitivamente l’esame genetico.
La confessione di Benno
È crollato poco dopo il ritrovamento del cadavere di suo madre, emerse dalle acque del fiume Adige il 6 febbraio scorso.
Qualche giorno dopo quella prima, fondamentale conferma all’ipotesi che i coniugi Neumair fossero morti, Benno ha confessato il delitto dei suoi genitori.
Il ragazzo ha raccontato le modalità con cui ha dato sfogo alla sua rabbia. Non è ancora chiaro se il duplice omicidio sia stato premeditato.
Quel pomeriggio del 4 gennaio scorso, la rabbia di Benno è esplosa in un’aggressione violenta e fulminea contro Peter e Laura.
“PAPÀ MI RINFACCIAVA CHE NON VALEVO NIENTE, ..MIO PADRE VOLEVA CHE AIUTASSI DI PIÙ IN CASA”
ha raccontato il giovane insegnante, cui quella mattina il padre aveva chiesto di portar fuori il cane della nonna, ricoverata in ospedale.
Sarebbe partito tutto da lì, da quella richiesta di Peter e dall’ennesimo – almeno stando al racconto di Benno – richiamo nei suoi confronti.
“MI SONO SENTITO ALLE STRETTE E MI SONO RIFUGIATO IN CAMERA MIA. VOLEVO STARE IN PACE, VOLEVO SOLO IL SILENZIO. COSÌ L’HO ZITTITO”
ha riferito il giovane, che ha ucciso prima il padre, come confermano anche i diversi orari di spegnimento dei cellulari delle due vittime.
Al rientro a casa, Benno ha ucciso anche la madre, con la stessa modalità: un cordino da arrampicata stretto intorno al collo.
Dopodiché ha nascosto i corpi senza vita dei suoi genitori in auto, li ha gettati nel fiume Adige ed ha trascorso la notte a casa di una ragazza, con cui da un po’ si stava frequentando.
Le parole di Benno dopo il ritrovamento del padre
Quando è stato ritrovato il corpo di Peter Neumair, il legale di Benno Neumair lo ha informato dell’accaduto.
Il giovane insegnante ha quindi ha riferito di aver appreso la notizia dai notiziari in tv e di aver vissuto settimane angoscianti, perché il corpo di suo padre non veniva ritrovato.
“SONO STATI MESI DIFFICILI, NON CAPIVO COME NON FOSSE STATO ANCORA TROVATO. ORA MI AUGURO CHE ATTRAVERSO L’INDAGINE CADAVERICA SIANO CONFERMATE LE CIRCOSTANZE SULLE MODALITÀ CHE HO GIÀ ESPRESSO. NELLA TRAGEDIA, ALMENO, UN FATTORE POSITIVO”
ha detto Benno Neumair al suo legale, che ha quindi riferito che il ritrovamento di Peter conferma la versione dei fatti fornita dal suo assistito.
La prima perizia svolta dal genetista Emiliano Giardina ha trovato riscontro nella confessione di Benno Neumair.
L’esame ha quindi confermato che il 30enne ha strangolato entrambi i genitori con una corda e poi ne ha gettato i corpi nel fiume.
Nell’appartamento in cui è avvenuto il duplice delitto non sono state trovate macchie di sangue di Peter e Laura ma solo tracce biologiche della donna, vicino all’uscio, dove Benno ha raccontato di averla sorpresa al suo ritorno a casa ed uccisa.
Tracce biologiche delle due vittime sono state trovate nel bagagliaio e sui sedili posteriori della Volvo, con cui Benno ha trasportato i corpi fino al fiume.