Violenza sulle donne, allarme dell’Istat: +79,5% di richieste di aiuto durante la pandemia

Lo studio ha raccolto i dati relativi alle chiamate arrivate al 1522, durante la pandemia.

violenza donne, dati Istat

Si conferma l’aumento delle violenze da parte dei familiari. Rispetto agli anni scorsi, sono aumentate le richieste di aiuto da parte delle giovanissime fino ai 24 anni.

L’allarme Istat

La pandemia non ha fermato la violenza sulle donne, anzi ha peggiorato la già precaria situazione che molte sono costrette a vivere.

Secondo lo studio Istat “Le richieste di aiuto durante la pandemia” nel nostro Paese è in corso una vera e propria emergenza.

In particolare, nello scorso anno le chiamate al 1522, il numero di pubblica utilità contro la violenza e lo stalking, sono aumentate del 79,5% rispetto all’anno precedente.

Numeri altissimi se si pensa anche che le donne sono state costrette a restare a casa e quindi spesso in balia dei loro aguzzini.

“La convivenza forzata durante la fase di lockdown ha rappresentato in alcuni casi il detonatore per l’esplosione di comportamenti violenti, in altri l’aggravante di situazioni che già precedentemente erano violente”

si legge nel documento Istat.

Il numero più alto di chiamate si è avuto a partire da fine marzo, quindi il primo mese di pandemia, con un aumento ulteriore nel mese seguente (+176,9% rispetto ad aprile del 2019) e a maggio (+182,2% rispetto allo stesso mese del 2019).

La violenza fisica resta al primo posto

La violenza fisica all’interno delle mura domestiche resta quella più diffusa, ma le donne hanno denunciato anche una violenza di tipo psicologica ed economica.

Rispetto agli anni precedenti, nel 2020 sono aumentate le richieste di aiuto da parte delle giovanissime fino ai 24 anni di età (11,8% nel 2020 contro il 9,8% nel 2019).

Le violenze riportate al numero di emergenza sono soprattutto per mano di partner (57,1% nel 2020) ed ex partner (15,3%); tuttavia sono aumentate anche quelle da parte di altri familiari.

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