Luigi Ciatti, papà del 22enne ucciso a Lloret del Mar, ha espresso rabbia ed amarezza per la vicenda.
Il ceceno era stato arrestato lo scorso febbraio in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso con un’ordinanza del Gip di Roma.
L’omicidio di Niccolò Ciatti
La sua ultima sera di vacanza si è trasformata nell’ultima sera della sua vita. Niccolò Ciatti, 22enne di Scandicci, venne ucciso la sera del 12 agosto del 2017, mentre era con alcuni amici a Lloret del Mar.
Il ragazzo stava trascorrendo alcuni giorni di vacanza nella cittadina spagnola. La mattina seguente sarebbe tornato a casa.
Ad ucciderlo, sotto gli occhi di decine di testimoni, furono calci e pugni talmente violenti da spappolargli tutti gli organi.
A sferrare il colpo mortale contro Niccolò fu un giovane di origine cecena, Rassoul Bissoultanov, che aveva 24 anni all’epoca dei fatti.
Il killer lo colpì con un calcio violentissimo alla testa. Niccolò morì qualche ora dopo in un letto d’ospedale.
Luigi Ciatti e la moglie Cinzia, genitori di Niccolò, stavano trascorrendo alcuni giorni in Trentino. Quando arrivarono in ospedale, nel cuore della notte, capirono che per il loro ragazzo non c’era ormai più nulla da fare.
Torna libero uno dei tre aggressori
Uno dei 3 ceceni accusati dell’aggressione e della morte di Niccolò Ciatti è tornato libero.
Il giovane era stato arrestato lo scorso febbraio in Francia, in esecuzione di un mandato di arresto europeo.
Ad inchiodare Movsar Magomedov ci sarebbero, secondo la Procura italiana, le immagini delle telecamere di sorveglianza della discoteca e anche dei testimoni.
I giudici francesi però hanno ritenuto insufficienti le prove raccolte a suo carico.
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Nei prossimi mesi potrebbe tornare libero per decadenza dei termini di detenzione in carcere anche Rassoul Bissultanov.
“Non ho più parole. Solo delusione, rabbia, sconforto. Mio figlio è al cimitero e uno dei suoi assassini è a piede libero: la decisione dei giudici francesi è incomprensibile. Ora speriamo in un appello della Procura di Roma che dal 2017 ha fatto un gran lavoro”
ha detto il papà di Niccolò al Corriere Fiorentino.