Mario Draghi al fianco della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, ha aperto il Global Health Summit a Villa Doria Pamphili.
Il premier nella giornata di apertura del Summit ha parlato tra le altre cose delle barriere ritenendole ‘ingiustificate’.
Il premier al Global Health Summit
Il premier Mario Draghi, in occasione dell’apertura del Global Health Summit tenutasi a Villa Doria Pamphili, ha sottolineando:
“mentre ci prepariamo per la prossima pandemia, la nostra priorità deve essere quella di garantire il superamento di quella attuale tutti insieme”.
Al fianco del premier, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, ha sottolineando quanto si renda ormai necessario il seguire la via del multilateralismo sulla politica sanitaria.
A tal fine Mario Draghi ha affermato:
“La pandemia Covid-19 ha dimostrato l’importanza della cooperazione internazionale per affrontare la crisi sanitaria attuale e futura”.
Questo evento è stato organizzato dall’Italia con la Commissione Ue, a presiederlo sono stati il presidente del Consiglio e Ursula von der Leyen che ha confermato come, l’obiettivo sia di assicurare i vaccini a tutti.
Richiesta una sospensione ‘temporanea’ dei brevetti
L’evento ha potuto raggiugere milioni di persone, per sensibilizzarle su quelli che sono sia il tema principale che gli obiettivi del Global Health Summit.
Come ha ricordato il premier, questo summit ha consentito di garantire 26 milioni di dosi di vaccino da donarsi a paesi a basso e medio reddito, oltre che i 302 milioni di dollari per strumenti medici.
Il premier Mario Draghi ha inoltre parlato riguardo i brevetti sottolineando che:
“L’Italia è favorevole alla sospensione temporanea dei brevetti”.
Mentre come riferito anche da Fanpage, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha annunciato che è intenzione da parte dei Paesi di Team Europe, di fare dono di almeno 100 milioni di dosi di vaccino contro il Covid-19 ai Paesi a basso e medio reddito, e questo dovrà avvenire entro la fine del 2021.
Sembra che a Bruxelles si stia lavorando con l’industria farmaceutica europea per portare la produzione ad un numero elevato di vaccini, così che questi siano consegnati entro fine anno ai paesi più poveri, ad prezzo di costo per gli Stati a basso reddito, mentre per quelli a medio reddito, il prezzo sarebbe un po’ più alto.
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