Il 24enne è deceduto dopo un mese di agonia. Sin dalle prime ore dopo il delitto aveva manifestato il desiderio di togliersi la vita.
Dopo aver ucciso il suo migliore amico, Pastore aveva pubblicato un lungo post su Facebook confessando la sua colpa.
L’omicidio di Yoan Leonardi
“Voglio scusarmi ho fatto una c… per amore, ho scoperto troppe cose dal mio migliore amico, non potevo continuare in questo modo, sono stato preso in giro… Nella mia vita ho commesso troppi errori e il mio errore più grande è questo…”.
Con questo post su Facebook la notte del 26 agosto del 2019 Alberto Pastore confessava il delitto del suo migliore amico, Yoan Leonardi, un anno più giovane.
I due si erano visti in una piazzola tra Borgo Ticino e Comignago, dove Pastore aveva accoltellato a seguito di una violenta discussione.
Il movente dell’efferato delitto era una presunta relazione – smentita dai familiari della vittima – tra la fidanzata di Pastore e Leonardi.
In realtà il 23enne si era avvicinato alla ragazza per cercare di riappacificare la coppia, che stava attraversando un periodo di crisi.
Alberto Pastore suicida in carcere
Dopo un mese di agonia, Alberto Pastore è morto. Il 24enne, che era detenuto nel carcere di Novara per l’omicidio di Yoan Leonardi, stava scontando una condanna a 14 anni di galera.
Pastore ha tentato il suicidio, come aveva già annunciato diverse volte dopo il delitto.
Dopo un lungo ricovero, il suo cuore ha smesso di battere. Il decesso risalirebbe al 14 maggio scorso.
I familiari del giovane hanno acconsentito alla donazione degli organi.
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Come riferisce anche Il Corriere, non ci saranno i funerali del ragazzo.