Nel GP di Spagna del 1996 Michael Schumacher, in una gara tenuta sotto una pioggia battente, rimonta portando un successo al quale ne sarebbero seguiti molti altri.
In quel momento viene scritta quella che oggi può a tutti gli effetti essere la prima pagina di quello che con il tempo si sarebbe dimostrato uno dei binomi più vincenti della storia della Formula 1.
Quando Michael Schumacher passò alla Ferrari nel 1996, rivestì il ruolo di prima guida al fianco del nordirlandese Eddie Irvine.
L’inizio di un mito chiamato Schumacher
Per quanto vi fossero nell’evento grandi aspettative, l’inizio non fu dei migliori. Bisogna considerare alcuni fattori come il clima che non era il massimo, oltre che il divario tecnico con le scuderie inglesi, che in quel periodo sembrava piuttosto forte.
Tuttavia fin da allora il pilota tedesco iniziò a far sognare i tifosi della Ferrari, per una squadra desiderosa di un riscatto dal 1979.
Di sfide Michael Schumacher ne ha dovute affrontare molte, al punto che si è dovuto attendere il 2000 per vederlo raggiungere il titolo di piloti.
Ma la coppia Jean Todt-Ross Brawn ha segnato quella ricostruzione della scuderia che ha portato tante vittorie.
Quella del 2 giugno del 1996,come riferisce anche la Gazzettamotori.it, mostrò come anche affrontando un asfalto allagato dalla pioggia, le qualità di guida del tedesco su un percorso così accidentato fossero indiscusse.
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Le stagioni stregate del Cavallino
Nella gara persero subito Coulthard, Rosset, Fisichella, Lamy e Panis a causa della poca visibilità, che fin dal principio diede il via a diversi incidenti.
Questo favorì subito Jacques Villeneuve, che scattava dietro a Hill, autore della pole, ma scavalcato da Jean Alesi.
All’inizio, la pioggia non aiutò Schumacher, inoltre a causa di alcuni problemi alla frizione, finì in settima posizione, e Schumi pensò che gli stesse sfuggendo la prima vittoria con la Ferrari.
In seguito Irvine ebbe un testacoda e si ritirò, mentre Schumacher, alla curva Repsol, passò Barrichello, portandosi in quinta piazza.
Con un ritmo incredibile cominciò a rimontare posizione su posizione portandosi in testa alla corsa, dopo tre giri passò Villeneuve andando al comando.
In seguito ci sarebbero stati i successi di Spa e Monza, ma è la vittoria di Montmeló che ancora fa battere i cuori dei ferraristi.