Uno squarcio si sta aprendo sul triplice omicidio del 13 giugno 2021. Affiorano le prime informazioni su Andrea Pignani, il killer di Ardea che ha ucciso i due fratellini David e Daniel Fusinato e Salvatore Ranieri, un anziano cittadino.
Tra carte giudiziarie e testimonianze sta venendo fuori l’alto profilo criminale del killer di Ardea, piccola cittadina vicina al litorale a sud di Roma. Il folle omicida si è reso protagonista di un triplice delitto, in cui hanno perso la vita David e Daniel Fusinato,
due fratelli di 5 e 10 anni, e Salvatore Ranieri, un ottantaquattrenne in pensione.
Strage di Ardea, inizia a delinearsi il profilo criminale di Andrea Pignani
Quel 13 giugno 2021 l’azione fu rapida ma non maldestra, né accidentale. Ci mise pochi minuti, forse due, per uccidere tre innocenti e togliersi la vita, incurante della presenza di potenziali testimoni ad un passo dal luogo della strage.
Andrea Pignani, era un ingegnere di trentaquattro anni che in passato aveva già dato segni di chiaro squilibrio psicologico. Uno psicolabile che fu sottoposto al trattamento sanitario obbligatorio, dopo aver minacciato sua madre con un coltello. Al momento attuale nulla dimostra che il killer fosse in cura presso un centro di igiene mentale.
Strage di Ardea, ombre e dubbi sull’arma del delitto e sul movente
Sono molti gli elementi di spunto al vaglio di chi indaga e che saranno analizzati durante le indagini. Rimane da chiarire la provenienza dell’arma del delitto: una pistola Beretta calibro 7,65, che potrebbe appartenere al padre del killer, un’ex guardia giurata deceduta a novembre 2020.
Da chiarire anche il movente del triplice omicidio. Gli inquirenti hanno indirizzato le indagini sulla pista legata all’instabilità mentale del criminale. Si tratterebbe di un soggetto affetto da gravi disturbi psichiatrici.