Lo scorso febbraio i giudici avevano derubricato il delitto da omicidio volontario a preterintenzionale e a Vincenzo Lopresto erano stati concessi gli arresti domiciliari a casa della madre.
Il Riesame ha accolto l’istanza di appello con cui la Procura di Napoi ha chiesto il riconoscimento, nei confronti del killer, del reato di omicidio doloso.
L’omicidio di Fortuna Bellisario
Era il 7 marzo del 2019 quando Fortuna Bellisario, madre di tre bambini di 7, 9 e 11 anni, venne brutalmente assassinata dal marito, Vincenzo Lopresto.
I due vivevano nel rione Sanità di Napoli. L’uomo picchiò la moglie con una stampella con cui camminava per un problema di deambulazione.
Subito dopo il pestaggio, chiamò i soccorsi, sperando forse di riuscire a salvare la moglie, ma per la vittima non ci fu nulla da fare.
La donna venne trovata ormai senza vita in un lago di sangue.
L’efferato delitto sconvolse il quartiere partenopeo in cui i due coniugi vivevano con i loro figli, che quella mattina del 7 marzo erano a casa dei nonni.
Concessi i domiciliari a Vincenzo Lo Presto
I giudici hanno derubricato il reato da omicidio volontario a preterintenzionale.
Così, dopo due anni di carcere, lo scorso 23 febbraio sono stati concessi gli arresti domiciliari a Vincenzo Lopresto.
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L’uomo sta scontando la pena presso la casa di sua madre a Mianella, quartiere partenopeo. Una decisione che ha scatenato forti tensioni nel quartiere Sanità, dove la vittima viveva insieme al marito e ai figli.
Quando Fortuna Bellisario morì, l’esame autoptico confermò che la donna aveva subito botte e violenze anche nei giorni precedenti al delitto.
La vittima presentava infatti lesioni compatibili con le violente percosse subite: ciocche di capelli strappate, lividi e segni di violenza.
Le proteste dei concittadini della vittima
Alla notizia della concessione degli arresti domiciliari a Vincenzo Lo Presto, familiari e associazioni si sono ribellati alla decisione del Tribunale.
L’associazione Forti Guerriere del Rione Sanità, proprio dove Fortuna Bellisario viveva, lo scorso primo marzo ha avviato una protesta davanti al Tribunale di Napoli.
Uno striscione simbolico con la scritta “In-Giustizia per Fortuna” e la protesta di decine di donne mosse dalla volontà di chiedere giustizia.
La richiesta del Tribunale del Riesame
Il Tribunale del Riesame di Napoli – come riferisce anche La Repubblica – ha disposto il ripristino della custodia cautelare in carcere per Vincenzo Lopresto.
I giudici hanno disposto la sospensione del provvedimento finché non sarà la Corte di Cassazione a pronunciarsi in via definitiva.
La Corte di Cassazione ha quindi chiesto il ritorno in carcere per il marito di Fortuna Bellisario.
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Il Riesame ha quindi accolto l’istanza di appello della Procura di Napoli, che aveva chiesto il riconoscimento di omicidio doloso e non preterintenzionale.
Fortuna Bellisario: Il marito deve tornare in carcere, la Cassazione ha respinto il suo ricorso. Il 13 luglio il processo d’appello, la procura di #Napoli ha chiesto l’aggravamento dell’accusa da omicidio preterintenzionale a volontario#chilhavisto → https://t.co/UyW4OiRQc6 pic.twitter.com/OgCvGbyXkY
— Chi l’ha visto? (@chilhavistorai3) June 17, 2021
Il 13 luglio prossimo ci sarà il processo d’appello, la procura di Napoli ha chiesto l’aggravamento dell’accusa per Lopresto da omicidio preterintenzionale a volontario.