Il giovane, che ha già una bambina di 3 anni e una in arrivo tra qualche settimana, è morto il 16 maggio scorso all’ospedale di Manfredonia.
La compagna di Jonathan chiede che venga fatta chiarezza sulla sua morte.
La partita di calcetto e la corsa in ospedale
Era felice di tornare su un campo di calcio dopo tanti mesi di stop, ma Jonathan Spano, 25enne di Manfredonia non avrebbe mai immaginato che quella partita tra amici sarebbe stata l’ultima della sua vita.
Era la mattina del 16 maggio scorso quando Jonathan, rientrato a casa dalla compagna e dalla figlia, inizia ad accusare dolori alle gambe.
Dopo un po’ il dolore si era esteso alla schiena e al petto, così Jonathan chiede a Rossella di chiamare l’ospedale.
Jonathan arriva all’ospedale di Manfredonia. Due ore dopo i medici comunicano alla sua compagna che il ragazzo non ce l’ha fatta.
Stando ai riscontri medici, il 25enne, che era in perfetta salute, sarebbe morto per un arresto cardiocircolatorio.
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Avviata un’indagine
I familiari del ragazzo vogliono vederci chiaro. Sul caso è stata quindi avviata un’indagine su richiesta della Procura di Foggia.
“Se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi”
ha chiesto Rossella, incinta all’ottavo mese di gravidanza.
I due hanno già una bambina, Evelyn, 3 anni ed un’altra che arriverà tra qualche settimana.
Jonathan era un pescatore, era in forma, non soffriva di alcuna patologia. La sua morte resta un mistero, ma tanta è la voglia di far luce sulla vicenda.
Jonathan poteva essere salvato? A queste e ad altre domande dovranno rispondere le indagini della Procura.
Intanto, l’associazione Rete Smash Gargano ha aperto una raccolta fondi sulla piattaforma di crowdfunding gofundme per sostenere Rossella e le sue due bambine. Finora sono stati raccolti quasi 7mila euro.