L’esame autoptico ha confermato la ferocia con cui è stata uccisa la 15enne di Monteveglio, scomparsa da casa la scorsa domenica mattina e ritrovata cadavere nel parco regionale dell’Abbazia.
Il suo assassino, un ragazzo che Chiara conosceva bene e di cui sembra si fosse invaghita, dopo averla uccisa, ha inviato dei vocali ad un’amica per raccontarle il terribile crimine di cui si era macchiato.
L’autopsia sul corpo di Chiara Gualzetti
Chiara Gualzetti è morta per due fendenti al torace, che le hanno lesionato i polmoni, uccidendola in pochi istanti.
Quando era già morta, l’assassino ha infierito su di lei con calci violentissimi.
La 15enne uscita di casa la scorsa domenica mattina e ritrovata senza vita qualche ora dopo nel parco regionale dell’Abbazia di Monteveglio è stata colpita più volta prima di accasciarsi a terra.
Ad ucciderla un ragazzo poco più grande di lei, di cui sembra che Chiara si fosse invaghita.
Quella mattina il 16enne l’aveva convinta a seguirlo nel parco e lì aveva messo fine alla sua vita. L’adolescente, che inizialmente ha cercato di depistare le indagini, ha poi ammesso il delitto, raccontando di essere stato spinto ad uccidere dall’angelo della morte, il demone Samael.
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I messaggi dell’assassino
Dopo aver ucciso Chiara, il 16enne, che il giudice per le indagini preliminari ha ritenuto capace d’intendere e di volere, ha inviato dei messaggi vocali ad un’amica, raccontandole il violento crimine di cui si era macchiato.
“Questa depressa…. mi urtava i nervi. L’ho fatto. Ho fatto le foto. L’ho presa a calci in testa, mi sa che mi sono rotto un piede”
si sente farfugliare al ragazzo nel messaggio audio.
L’amica pensa ad una bravata, ma dopo la scomparsa di Chiara teme sia accaduto qualcosa d’irreparabile, così si confida con i genitori, che a loro volta allertano le forze dell’ordine.
Quando qualche ora dopo la scomparsa di Chiara, viene ritrovato il suo cadavere da un gruppo di volontari che stavano partecipando alle ricerche, i sospetti ricadono subito sul 16enne.