Nei pressi del lago sono state infatti trovate tracce della ginecologa scomparsa dal 4 marzo scorso.
Qualche giorno fa il ministro della Salute, Roberto Speranza, aveva inviato gli ispettori nel reparto di ginecologia dell’ospedale di Trento.
La scomparsa della ginecologa Sara Pedri
Due mesi di ricerche che, almeno per ora, hanno portato ad un nulla di fatto nel caso della scomparsa di Sara Pedri, la ginecologa 31enne di Forlì di cui si sono perse le tracce il 4 marzo scorso.
Dopo la denuncia di scomparsa, l’auto di Sara Pedri, una VwW Troc, è stata rintracciata dai militari dell’Arma in località Mostizzolo, nel Comune di Cis.
All’interno della sua vettura è stato rinvenuto anche il cellulare, che insieme al pc della dottoressa, è stato sequestrato per poter essere esaminato.
Al momento per la scomparsa di Sara Pedri non si esclude alcuna ipotesi, neppure quella di un gesto estremo.
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Il messaggio alla sorella
Prima di sparire, Sara Pedri lavorava nel reparto di Ginecologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento.
Qualche settimana fa, nel consueto appuntamento del mercoledì sera con la trasmissione di Federica Sciarelli, Chi l’ha visto?, sono state ascoltate le testimonianze anonime di alcuni colleghi della donna, che hanno denunciato il clima di terrore e violenza psicologica che regnerebbe nel nosocomio trentino.
“In sala operatoria c’erano ferri chirurgici che volavano verso le persone, anche per un nonnulla. Ginecologi che erano bravi venivano allontanati dalla sala operatoria. Ti fanno sentire una nullità, cercano di trovare lo sbaglio anche se non c’è, pur di metterti in crisi. È il momento di parlare, perché non ci sia un’altra Sara”
sono solo alcune delle pesanti accuse rivolte da medici e operatori che lavorano o hanno lavorato in quel reparto.
A conferma di ciò, un messaggio vocale che Sara Pedri ha inviato alla sorella poco prima di sparire e diffuso in diretta tv.
“Devi stare attenta, perché qua parlano: ti schedano subito. Pretendono che lavori solo, non mangi, non dormi, non hai una vita. Le tue esigenze non interessano a nessuno, anzi possono interessare solo in negativo”
è il resoconto di un messaggio audio che la dottoressa ha inviato alla sorella Emanuela.
La preoccupazione di Sara Pedri nei messaggi vocali: Che cosa succedeva nell’ospedale di #Trento dove lavorava la giovane ginecologa scomparsa? “Credo che mia sorella si sia tolta la vita”. #chilhavisto → https://t.co/xOEieu6MLZ pic.twitter.com/7oHw85ujI1
— Chi l’ha visto? (@chilhavistorai3) June 16, 2021
Proprio la sorella Emanuela e la mamma di Sara Pedri hanno raccontato l’inferno che la giovane dottoressa stava vivendo in quell’ospedale.
“E’ importante che la verità venga chiarita”, appello dei familiari a chi lavora o ha lavorato nello stesso ambiente di Sara Pedri. Ancora vane le ricerche della giovane ginecologa scomparsa. “Qualcosa deve essere successo”.#Trento #chilhavisto → https://t.co/ypqslVlFfI pic.twitter.com/RoYwkWN0iG
— Chi l’ha visto? (@chilhavistorai3) June 15, 2021
Le due donne temono che Sara possa essersi tolta la vita, non riuscendo più a sopportare la pressione continua cui veniva sottoposta.
Svolta nel caso: rilevato un corpo nel lago di Santa Giustina
Potrebbe essere vicino ad una svolta il caso della ginecologa scomparsa il 4 marzo scorso.
I cani molecolari hanno infatti rilevato la presenza di un corpo sul fondo del lago di Santa Giustina. Non è detto che si tratti dei resti di Sara Pedri, visto che molti scelgono quelle acque per porre fine alla propria vita.
Le perlustrazioni del fondale del lago sono rese particolarmente complesse per la poca visibilità provocata da uno strato di melma. A coordinare le operazioni i carabinieri di Cles.
A far temere il peggio però c’è anche un altro elemento: i cani si sono infatti fermati nei pressi di un dirupo durante le ricerche della ginecologa. Il che farebbe ipotizzare un gesto estremo da parte della dottoressa emiliana.
La testimonianza di una collega
La scomparsa della giovane dottoressa ha convinto molti a parlare, in particolare un’ostetrica che ha lavorato in quello stesso reparto e che ha lanciato pesanti accuse contro gli stessi vertici.
“Incutono paura, minacciano il licenziamento, umiliano. Lo fanno per avere il rispetto del personale. Sono passati anni e la cicatrice è ancora aperta”
ha raccontato l’ostetrica.
Intanto la Procura di Trento ha aperto un fascicolo senza notizia di reato; mentre pc e cellulare della giovane dottoressa sono al vaglio degli inquirenti.
Il ministro Speranza invia gli ispettori in reparto
Anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, vuole vederci chiaro sulla vicenda della ginecologa scomparsa nel nulla.
Nelle prossime ore infatti, degli ispettori incaricati proprio dal ministro arriveranno nel reparto di ginecologia dell’ospedale di Trento, in cui sembra che la dottoressa abbia ricevuto mobbing e pressioni continue.
Mai più casi come Sara Pedri: “Ricerche ancora in corso, ma speranze ridotte al lumicino”. La sorella e il cognato della ginecologa scomparsa in diretta a #chilhavisto. #Trento pic.twitter.com/C3FsqOHnhg
— Chi l’ha visto? (@chilhavistorai3) June 30, 2021
Le speranze di ritrovare viva la giovane dottoressa sembrano ormai ridotte all’osso, ma le ricerche continuano senza sosta.
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