Con la “Riforma Catasto” i contribuenti italiani potrebbero subire una batosta dal punto di vista fiscale. È previsto un aumento record delle tasse di oltre il 150%, IMU compreso.
Come riporta Il Tempo, fino all’anno 2025 nessuno dovrebbe pagare un euro in più di imposte catastali rispetto a quanto paga finora. È quanto promesso dal Premier Draghi agli italiani, ma sarà effettivamente vero?
Circolano voci sul possibile e probabile “Allarme Catasto”, che dovrebbe pesare sui bilanci delle famiglie italiane.
Molti studi confermano che la pressione fiscale aumenterebbe molto soprattutto nella maggior parte delle città capoluogo. Ad essere maggiormente interessati dagli aumenti delle tasse, compreso l’IMU, sarebbero gli immobili in posizioni centrali o di pregio.
Allarme Catasto: le previsioni del Centro studi della Cisl
Interessante è lo studio effettuato dal Centro Studi della Cisl, riportato dal ‘Corriere della Sera’, che ha preso in considerazione 6 grandi città italiane.
Un immobile in centro città a Roma dal valore di 950.000 euro e con un imponibile IMU attualmente pari a 625.000 euro, con le aliquote attuali l’unità immobiliare paga 7.125 euro di IMU in caso di seconda casa. Con la riforma del Catasto si passerebbe a 10.843 euro, con un incremento del 52%.
Incremento ancora più vertiginoso è previsto nel centro di Milano, dove l’immobile considerato dall’elaborazione del Centro Studi della Cisl ha un valore di 923.550 euro. Con la riforma del catasto l’IMU aumenterebbe da 4.192 euro a 10.528. l’incremento sarebbe del 151,2%.
Nel capoluogo campano, a Napoli, si rischiano incrementi del 119% per quanto riguarda gli immobili in centro città e del 59,8% nelle zone periferiche.
A Bari si attendono aumenti fino al 33% nel centro città e del 23,7% nelle zone di periferia.
A Genova gli aumenti saranno più contenuti: + 27,7% in centro città e +12,2% in periferia.
Quali sarebbero le conseguenze della Riforma?
Se la Riforma del Catasto andasse in porto, molte famiglie italiane potrebbero perdere una serie di agevolazioni, tra cui “sconti” sulle rette degli asili, sulle mense scolastiche, tasse universitarie, bonus bollette e altre interessanti agevolazioni.
Inoltre, molti italiani non potrebbero godere di misure di sostegno economico, tra cui il Reddito di cittadinanza.
Una revisione degli estimi catastali è davvero necessaria?
L’ultima revisione degli estimi catastali risale al 1992, anno in cui fu introdotta l’ISI che anticipava l’imposta comunale ICI per l’anno 1993. IL Governo Draghi sembra fare sul serio per quanto concerne la riforma del Catasto.
Ebbene sì, la finalità della revisione degli estimi catastali avrà come obiettivo quello di individuare gli immobili “fantasma”, quelli non accatastati ma effettivamente esistenti.
Il valore delle unità immobiliari ai fini fiscali verrà determinato attraverso una nuova suddivisione in aree o zone censuarie dei Comuni, la suddivisione degli immobili in ordinari e speciali e l’indicazione della superficie degli immobili residenziali in mq.