Di solito chi mangia il tonno non sa che fare con l’olio delle scatolette di tonno, non sa se utilizzare o scolare e buttare via l’olio contenuto nelle lattine.
Il tonno in scatola è considerato un alimento prezioso, in special modo per la terza e quarta età, per l’apporto di nutrienti importanti per la salute. Ma dell’olio in cui è immerso cosa sappiamo?
Tonno in scatola
Quando si parla di tonno, si parla molto di tecniche di pesca distruttive e contaminanti dannose per la salute.
Si può trovare 100 grammi di tonno in scatola a prezzi convenienti, questo perché non sono la stessa specie di pesci.
In effetti per quanto riguarda il tonno in scatola, esiste anche un’ampia varietà di specie.
Il tonno in scatola è ricco di proteine che contengono un alto valore biologico utile per contrastare la sarcopenia, ovvero la perdita di massa muscolare, problema che si verifica più facilmente con il passare degli anni.
Il tonno pinna gialla o yellowfin è il tonno più usata dall’industria italiana per le sue qualità organolettiche.
Se messo a confronto con altri alimenti proteici come i prodotti caseari o le carni bianche, il tonno è quello che maggiormente è più ricco di lisina, un amminoacido essenziale per il nostro corpo.
Questo ne fa un elemento ottimale non solo per la dieta dello sportivo ma anche per un organismo in crescita.
Cosa fare dell’olio delle scatolette di tonno
Molti consumatori una volta aperta la scatola del tonno, prima di consumarlo eliminano l’olio in cui è immerso. Uno dei motivi è la convinzione che essendo un prodotto industriale, non sia di buona qualità.
Intanto cominciamo col dire che l’olio non va buttato nel lavandino, perché questo può arrecare un grave danno all’ambiente oltre a rischiare l’intasamento delle tubature.