Quest’oggi andremo a scoprire quale cibo, anche se scaduto, potremo consumare senza che questo abbia ripercussioni per la nostra salute.

Capita spesso di ritrovare del cibo scaduto nel nostro frigorifero o nella dispensa ed ogni volta ci chiediamo se esso possa essere ancora consumato o vada buttato via a prescindere, gettando così anche i soldi che abbiamo speso per comprarlo. Secondo uno studio, infatti, nonostante l’Italia non sia un popolo di spreconi, ogni famiglia qui butta via circa 370 grammi di cibo a settimana.
La Spagna e la Germania buttano molto più cibo a settimana paragonate all’Italia
Tra quelli gettati più spesso ci sono quelli a bassa conservazione come verdura, latte, frutta fresca e pane con distaccati patate, budini, uova e pasta. Un dato non così drammatico se si pensa che Spagna e Germania sprecano molto più di noi con 534 grammi e 425 grammi a testa. Noi al momento per cibo buttato via siamo in linea con l’Olanda ma ovviamente possiamo puntare a fare sempre meglio.
Passando al poter consumare il cibo scaduto, si è espressa la docente di microbiologia degli alimenti e ricercatrice del dipartimento di scienze e tecnologie alimentari per una filiera agro-alimentare sostenibile dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Vania Patrone. Quest’ultima ha spiegato come gli alimenti siano vivi e di conseguenza in grado di arrivare al deperimento, rappresentato proprio dalla data di scadenza in alcuni casi.
Conservare i prodotti a temperature bassissime riduce la formazione di batteri nel cibo
Quindi, all’interno dei cibi si vanno a creare dei batteri che se diventano tanti possono causare problemi al nostro organismo una volta che li ingeriamo. Spesso a favorire la crescita di questi è l’elevato contenuto d’acqua nel cibo. A proposito di ciò dovremo prestare particolare attenzione a latte, carne, pesce e uova, i quali si deteriorano facilmente e sarà meglio non andare oltre la loro scadenza.
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I batteri, infatti, possono arrivare addirittura a raddoppiare il loro numero nel giro di 20 minuti soprattutto se conserviamo il prodotto in questione fra i 4 ed i 60 gradi. Con temperature più alte o più basse, quindi, ridurremo questa moltiplicazione riuscendo a conservare per maggior tempo i nostri pasti. Infine, l’ultimo consiglio che vi diamo riguarda la dicitura della scadenza. Se sarà “da consumarsi preferibilmente entro” potremo “sgarrare” la data riportata, in caso contrario il nostro consiglio è gettare via il prodotto.