Nonostante le voci circolate sul web sul possibile ritorno del Cashback, l’intenzione del Governo Draghi sembra essere quella di cancellare la misura introdotta a dicembre del 2020. L’addio è definitivo.
Il cashback era stato sospeso per il secondo semestre del 2021 ma la misura sarebbe dovuta tornare nel primo semestre del 2022. Tuttavia, l’Esecutivo Draghi sembra avere intenzioni diverse: il cashback rischia la cancellazione definitiva.
Eppure, il cashback avrebbe dovuto essere uno “strumento efficace di lotta all’evasione fiscale”, come auspicato dall’ex Premier Conte.
Sospensione Cashback e addio definitivo
Il Governo Draghi ha sospeso il cashback per il secondo semestre dell’anno 2021 per valutare gli impatti della misura e per comprendere se riattivarlo.
Il programma di rimborsi aveva riscosso tra gli utenti grande successo. I consumatori preferivano il fatto che ad ogni acquisto saldato con carta o bancomat facesse seguito un rimborso.
Una volta stabilita la sospensione del cashback per il secondo semestre del 2021 l’Esecutivo Draghi aveva deciso di incentivare l’utilizzo del POS.
Perché cancellare il cashback? Molto probabilmente la misura pesava troppo sulle casse dello Stato e il Governo Draghi ha optato per la cancellazione della misura.
Il cashback ha avuto gli effetti desiderati?
Sul reale impatto del cashback non ci sono stime ufficiali, ma gli unici dati a disposizione sono quelli forniti da uno studio del Politecnico di Milano.
Dallo studio è emerso che nel primo semestre dell’anno 2021 le transazioni digitali sono aumentare del 41% e anche il volume degli acquisti conclusi telematicamente è cresciuto del 23%.
Cashback: cos’è? Come funziona?
Il cashback era una misura che prevedeva un rimborso pari al 10% dell’ammontare degli acquisti effettuati con carte di credito, carte di debito, bancomat e altri strumenti di pagamento elettronici.
Gli unici acquisti ad essere rimborsati erano quelli conclusi in tutti i negozi fisici e non negli store digitali.
Per accedere al cashback di Stato era necessario essere maggiorenni residenti in Italia e registrarsi all’app IO, la piattaforma della PA, con il proprio SPID o con la carta d’identità elettronica.
Per accedere al rimborso era necessario raggiungere un minimo di pagamenti digitali: almeno 50 euro a semestre per un massimo di centocinquanta euro a persona.
Il rimborso immediato di una percentuale della spesa, riaccreditato direttamente sul conto del cliente, è stato un ottimo incentivo a fare acquisti e uno strumento utile per combattere l’evasione fiscale.
Nel primo semestre 2021 i consumatori italiani potevano partecipare anche al super cashback: i primi 100.000 utenti registrati che avevano superato le cinquanta operazioni di pagamento e raggiunto il maggior numero di pagamenti cashless in sei mesi si sono visti accreditare 1.500 euro in aggiunta al cashback ordinario.