Assegno figli 175 euro: è arrivato il via libera da parte del Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto legislativo attuativo.
In base al progetto circolato davanti al Consiglio dei ministri, gli aumenti riguarderanno il numero di figli, la presenza di portatori di handicap, il livello di reddito e il lavoro di ambedue i genitori.
Secondo lo schema di assegnazione spetteranno 175 euro al mese per i figli minorenni, 85 euro per i maggiorenni fino a 21 anni. L’assegnazione entrerà a regime a partire da gennaio 2022.
Assegno figli 175 euro: cosa c’è da sapere.
A seguito dell’approvazione del decreto da parte del CdM, si attende il vaglio delle commissioni competenti delle Camere perché l’iter sia “completato”.
Approvato nel pomeriggio del 18 novembre, l’aiuto economico verrà stanziato a partire dal settimo mese di gestazione e si protrarrà fino al raggiungimento del 21esimo anno di età dei figli.
Si tratta di una nuova misura che assorbirà tutti i vari aiuti dello stesso tipo, già in essere.
Come funziona e chi ne ha diritto
Sono circa sette milioni le famiglie che potranno beneficiare dell’assegno unico per i figli e quasi tutte avranno importi più alti che in passato.
L’importo pieno di 175 euro mensili ( che scenderà a 85 per i figli maggiorenni tra i 18 e i 21 anni), sarò erogato a chi ha un Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) fino a 15mila euro.
Per le famiglie il cui reddito è maggiore, l’assegno scenderà in maniera progressiva, fino al minimo di 50 euro che scenderà fino a 25 nel caso di figli maggiorenni, nel caso di Isee oltre 40mila o nel caso non si presentasse la dichiarazione.
Non sono stati posti limiti di età per quanto riguarda i figli disabili e per le mamme di età inferiore ai 21 anni si aggiungono 20 euro per ciascun ragazzo.
Quanti già beneficiano del reddito di cittadinanza lo otterranno automaticamente.
A chi va l’assegno
L’assegno verrà corrisposto al genitore che presenta la richiesta. Tra genitori separati l’assegno sarà assegnato, in mancanza di accordo, al genitore affidatario.
Una volta maggiorenni, anche i figli che possono farne richiesta per il pagamento diretto.
Perché gli sia riconosciuto l’assegno il figlio maggiorenne deve avere una delle seguenti condizioni:
- seguire un corso di formazione scolastica o professionale,
- essere iscritto ad un corso di laurea,
- avere un lavoro il cui reddito complessivo è al di sotto di 8.000 euro annui,
- essere iscritto alla disoccupazione ed essere alla ricerca cerca di un lavoro,
- esercitare nel servizio civile universale.
Un trattamento di sostegno per le famiglie numerose vede, con il rinnovato assegno unico, una maggiorazione a cominciare dal terzo figlio tra i 15 e gli 85 euro a figlio secondo l’Isee.
L’assegno verrà corrisposto anche ai cittadini extracomunitari in possesso di:
- permesso di soggiorno,
permesso di lavoro, - o di ricerca superiore a sei mesi.
I requisiti richiesti sono:
- la residenza in Italia “da almeno due anni, anche non continuativi,
- un contratto di lavoro a tempo indeterminato,
- o a tempo determinato di durata almeno semestrale,
- il domicilio e il pagamento delle tasse in Italia.
Richiesta all’Inps e accredito sul conto corrente
Si dovrà far pervenire obbligatoriamente la domanda all’Inps dal 1° gennaio 2022 per il periodo da marzo a febbraio dell’anno successivo. Questa va inviata tramite il portale web, entrando nell’area del sito con Spid, Carta di identità elettronica (Cie) o Carta nazionale dei servizi (Cns) e pin.
La richiesta per l’assegno è da inoltrare all’Inps, e l’accredito avverrà sul conto corrente del beneficiario, secondo quanto scritto sul decreto attuativo. Per la domanda ci si potrà avvalere anche dell’aiuto dei patronati. L’assegno partirà dal mese successivo a quello della domanda.