A dicembre, arrivano per la pensione d’invalidità fino a 600 euro extra nel cedolino previsti per la tredicesima del bonus INPS. In aggiunta, a partire dal 2022, verranno aumentati del 3% gli importi base.
Questa è la notizia buona ma, per gli invalidi civili, c’è anche una notizia cattiva: l’INPS cambia i requisiti di accesso all’assegno di invalidità civile in base ai quali prossimamente il numero di beneficiari si ridurrà.
Pensione d’invalidità: fino a 600 euro extra a dicembre 2021
Con il cedolino di dicembre, assegno e pensione d’invalidità saranno maggiorati per via della tredicesima che può arrivare con un aumento di 600 euro circa. Chi percepisce un assegno d’invalidità civile pari a 287,09 euro a dicembre riceverà una tredicesima di 594,84 euro. Allo stesso modo, i titolari della pensione d’invalidità civile a dicembre potranno ricevere fino a 1.266,68 euro. L’importo massimo della pensione è di 594,84 euro (più maggiorazioni per il cosiddetto ‘incremento al milione’), per cui l’importo della tredicesima potrebbe superare i 600 euro extra.
A seguito della variazione nell’indice dei prezzi al consumo ISTAT, nel 2022 dovrebbero aumentare del 3% gli importi erogati agli invalidi civili.
Modifiche dei requisiti INPS per l’assegno d’invalidità: cosa cambia
Adeguandosi a quanto stabilito dalla Cassazione, l’INPS ha pubblicato una nuova normativa che contiene modifiche sull’assegno di invalidità. Si prevede una stretta sui beneficiari e tante revoche in arrivo.
Finora, l’assegno veniva corrisposto anche ai disabili con reddito basso impegnati in lavori part-time di poche ore. Dal mese di ottobre, avrà diritto all’assegno soltanto chi si trova in stato di disoccupazione totale con reddito pari a zero. In caso contrario, l’invalido civile perderà il diritto all’assegno.
Tale decisione (che dipende da alcune sentenze emesse dalla Cassazione, non dall’INPS) inciderà anche su coloro che, pur lavorando un minimo, ricevono la maggiorazione sulla Pensione d’invalidità civile.
L’INPS ha comunicato la nuova normativa il 14 ottobre scorso con il messaggio n. 3495. Con questa modifica (che non coinvolge coloro che ricevono i trattamenti INAIL) molti disabili che ricadono sotto la tutela della Legge 104 perderanno l’assegno.
La decisione è fortemente contestata dalle principali associazioni a tutela dei disabili e portatori di handicap: hanno evidenziato che il lavoro part-time di poche ore settimanali per gli invalidi rappresenta una forma di inserimento sociale piuttosto che un lavoro.