Con l’abbassamento della soglia del contante fino a 1.000 euro per i prelievi, il Governo intende contrastare l’evasione fiscale.
Si prevedono sanzioni importanti per chi violerà le nuove regole. Insieme alla nuova soglia voluta dal governo Draghi, potrebbe arrivare un cambiamento nel sistema delle commissioni per i prelievi Bancomat. La società che gestisce il servizio Bancomat ha presentato un progetto all’Antitrust per rivoluzionare il meccanismo dei prelievi in termini di commissioni.
Fregatura in arrivo nel 2022? Cosa succederà quando andremo a fare i prelievi?
Bancomat: fregatura in arrivo nel 2022 per i prelievi?
Per capire cosa potrebbe cambiare nel 2022, occorre ricordare come funziona attualmente il prelievo al Bancomat.
Oggi, il servizio Bancomat prevede una commissione interbancaria di 49 centesimi di euro: la banca che emette la carta deve questi soldi all’istituto proprietario dello sportello ATM tutte le volte che si effettua un prelievo. L’utente pagherà una commissione variabile a seconda del contratto stipulato con la banca.
Gli istituti di credito che offrono servizi online (e non solo quelli) permettono di fare prelievi senza commissione se si supera generalmente la soglia di 100 euro. Quindi, molti utenti oggi possono prelevare gratis.
Nel 2022 cosa dovremmo aspettarci?
Prelievo Bancomat: cosa potrebbe succedere nel 2022?
La società che ha in gestione il servizio Bancomat ha presentato all’Antitrust un progetto contenente una riforma del sistema delle commissioni. In base alla richiesta, ciascun istituto di credito potrà decidere autonomamente quale somma addebitare per ogni prelievo Bancomat.
Non solo: gli utenti potranno conoscere la cifra della commissione solo al momento dell’autorizzazione della richiesta di contanti. Pur avendo previsto un tetto massimo, i costi di prelievo saranno variabili in base allo sportello ATM utilizzato.
Visto che sarà la banca a scegliere, si temono commissioni più alte.
E’ un progetto, nulla di ufficiale. L’Antitrust lo valuterà, potrà approvarlo o meno: ha tempo fino ad aprile 2022 per decidere. L’autorità di controllo dovrà valutare soprattutto un elemento importante: la possibilità che una modifica nel sistema delle commissioni possa alterare e restringere la dinamica della concorrenza.
Non resta che attendere notizie ufficiali.