Per il mese di gennaio 2022, le pensioni dovrebbero essere pagate in anticipo a causa dell’emergenza sanitaria del Covid. E’ un’ipotesi visto che non è stato confermato ancora nulla in via ufficiale.
Il pagamento anticipato, come al solito, si riferisce a coloro che ritirano la pensione in contanti presso gli uffici postali.
L’assegno pensionistico relativo a dicembre 2021 è più elevato per effetto della tredicesima mensilità e del bonus Natale (per alcune categorie di pensionati).
Dal 1° gennaio 2022 scatteranno gli aggiornamenti delle rendite per l’aumento del costo della vita: ci sarà una rivalutazione dell’1,7% delle pensioni.
Quando dovrebbero essere pagate le pensioni di gennaio 2022?
Pensioni gennaio 2022: quando verranno pagate, possibile calendario
Nel caso in cui venissero pagate in anticipo anche le pensioni di gennaio 2022, le erogazioni alle Poste Italiane verrebbero scaglionate su diversi giorni a partire dal 27 dicembre 2021.
In base a quanto avvenuto nei mesi precedenti a causa della pandemia, ecco un possibile calendario:
- 27 dicembre 2021: pensione pagata ai titolari con iniziali del cognome da A a C;
- 28 dicembre 2021: iniziali del cognome da D a G;
- 29 dicembre 2021: iniziali del cognome da H a M;
- 30 dicembre 2021: iniziali del cognome da N a R;
- 31 dicembre 2021: iniziali del cognome da S a Z.
La conferma ufficiale del suddetto calendario arriverà dalla Protezione Civile, INPS e Poste Italiane.
I pensionati over 75 che riscuotono l’assegno previdenziale in contanti presso l’ufficio postale potranno richiedere la consegna a domicilio. Dovranno delegare i Carabinieri per il ritiro e la consegna.
Coloro che, invece, ricevono la pensione sul conto corrente potranno visualizzarla sul saldo il 1° giorno bancabile del mese (ovvero il 1° gennaio 2022).
Aumento sulle pensioni dal 1° gennaio 2022
Per il 2021, le pensioni non hanno subito alcun adeguamento all’inflazione.
Dal 1° gennaio 2022, verrà applicato sulle pensioni un tasso di rivalutazione dell’1,7% che non sarà uguale per tutti bensì varierà in base alla fascia di appartenenza di ogni pensionato in termini di reddito annuo.
Tornerà in vigore il sistema a scaglioni (ex legge 288/2000) che, come riporta ItaliaOggi, sarà vantaggioso per i pensionati in quanto le decurtazioni del tasso di rivalutazione verranno applicate solo sulle quote dell’assegno che superano certe soglie.