Novità in vista circa la truffa del buono spesa per tutti coloro che si ritrovano a ricevere un SMS inusuale.
Controlliamo come riconoscerlo ed evitarlo.
Arriva il Buono Spesa attenzione si tratta di una truffa
Su internet abbondano continuamente le frodi. È di poco apparsa la truffa di questi ultimi giorni che perviene via sms. Questa in effetti si chiama ‘Lazio Christmas’ con un obiettivo estremamente specifico.
Per questo motivo i malfattori di turno si sono posti un bersaglio molto chiaro, puntando nel mirino la sanità laziale, ragione per cui molto dannosa. I circuiti ufficiali della Polizia Postale hanno annunciato il tentativo di inganno.
Per la verità, la trasmissione sta giungendo a tutte le persone che si sono vaccinati nella regione.
Tuttavia il vero pericolo della truffa è che provenga dalle stesse vie in cui è giunto l’SMS di chiamata per il vaccino ai cittadini. Per cui la notifica in arrivo prevede al contrario un link malevolo a un sito in cui si provano a carpire i dati personali e bancari al malcapitato di turno.
Nel mirino i vaccinati nel Lazio
Sarebbero numerosi gli abitanti del Lazio che hanno ricevuto il promemoria riguardante ill buono spesa, per mezzo di un messaggio intitolato ‘SMS Lazio Natale’. Tutti quelli che dovessero cliccare sui link allegati possono essere vittime dell’inganno di qualche misterioso hacker.
In realtà, una volta che avrete aperto il link, sul vostro smartphone si schiuderà un form da compilare. Compilando questo modulo c’è il concreto pericolo di fornire dati personali e in particolare i nostri conti correnti bancari a dei malintenzionati.
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Nel momento in cui si arriva il messaggio di ‘SMS Natale Lazio’ per evitare di essere frodati. il cammino da scegliere è solo uno. Secondo quanto consigliato dalla polizia postale, bisognerà in effetti eliminare subito il messaggio e non dargli ulteriore seguito.
In aggiunta, consiglia sempre la polizia di fare da passaparola tra i propri conoscenti, affinché non siano molti i cittadini che saranno vittima della truffa.
Da sottolineare anche che la Regione Lazio e la Sanità del Lazio non sono minimamente coinvolte nell’inganno.